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lunedì 27 febbraio 2012

UCRAINA: Vitali, dal ring alle urne

In Ucraina il pugile Klitschko si candida al parlamento.
 Kiev 27 Febbraio 2012  - Più moderato e meno arrogante di Derek Chisora, Vitali Klitschko non ha avuto problemi a prolungare il suo regno nel pugilato. Sabato 18 febbraio a Monaco di Baviera il colosso ucraino ha mantenuto la corona dei pesi massimi nella versione Wbc battendo ai punti in 12 round l'avversario (di 12 anni più giovane), raggiungendo così la sua 44esima vittoria in carriera.
ALLE ELEZIONI CON L'UDAR. Archiviato l'ennesimo pretendente al titolo, la prossima battaglia di Klitschko è su un altro ring, quello della politica. Il pugile è infatti pronto alla nuova sfida con il suo partito Udar in vista delle prossime elezioni parlamentari in programma in autunno.
Il nome è tutto un programma, visto che l’acronimo sta per Alleanza democratica ucraina per le riforme, ma significa anche «colpo». Ed è con un paio di questi che Vitaly vuole mandare al tappeto i suoi avversari, il primo dei quali dovrebbe essere Popov, l’attuale sindaco di Kiev, nella tornata elettorale fissata per l'estate.

Nel 2005 il tentativo fallito alla corsa di sindaco di Kiev

A dire il vero non è la prima volta che Klitschko tenta la scalata al vertice della capitale ucraina: ci aveva già provato sei anni fa, quando - dopo aver annunciato il suo ritiro dalla boxe a novembre 2005 lasciando vacante il titolo mondiale Wbc - si era impegnato direttamente in politica.
Allora perse di fronte a Leonid Chernovetsky, oligarca potente e un po’ strambo (fondatore della Pravex Bank successivamente passata al gruppo Intesa Sanpaolo e fervente membro dell’Ambasciata di Dio, chiesa evangelica fondata da un pastore nigeriano emigrato in Ucraina) che riuscì a ottenere la maggioranza. Klitschko si piazzò al secondo posto con un cittadino su quattro della capitale che votò per lui.
SCONFITTA ALLE URNE ANCHE NEL 2008. Anche alle elezioni anticipate del 2008 che confermarono Chernovetsky nonostante sospetti di corruzione l’esperienza fu la stessa e l’aspirante borgomastro, nel frattempo tornato sul ring, fu costretto ad arrendersi.
A distanza di quattro anni le cose potrebbero andare diversamente, considerando il fatto che Popov (subentrato di fatto a Chernovetsky dopo il commissariamento voluto dal presidente Viktor Yanukovich) non è molto amato dai suoi concittadini ed è considerato quasi un corpo estraneo (arriva da Donestk, metropoli industriale nel Sud del Paese), mentre l’immagine del pugile è più affascinante.
DAL KIRGHIZISTAN ALL'UCRAINA. Il gigante buono - pur essendo nato in Kirghizistan dove suo padre, ufficiale dell’esercito, era allora stazionato - è considerato uno di casa sulla Kreshchatik. La sfida tra Popov e Klitscko non è però ancora sicura, dato che la data delle elezioni non è stata ancora fissata e in un Paese come l’Ucraina tutto è possibile (potrebbe essere spostata al 2013).

Il pugile sfida l'uomo del presidente Yanukovich 

È invece certo che a fine ottobre si svolgono le elezioni parlamentari e allora lì Udar vuole far sicuramente sentire la sua presenza.
Il duello è ovviamente sul modello di quello con Popov, e cioè da una parte il potere attuale - rappresentato dal Partito delle regioni del presidente Yanukovich - dall’altra la variegata opposizione, di cui Klitschko rappresenta probabilmente l’elemento più nuovo.
IN POLITICA DALLA RIVOLUZIONE DEL 2004. A dire il vero è dalla rivoluzione del 2004 che Vitaly si impegna sul fronte arancione, ma la sfida fondamentale è proprio quella in arrivo, perché se i sondaggi che danno Udar oltre il 5% (superiore per esempio a Forte Ucraina, il partito del vice premier Sergei Tigipko) dovessero essere confermati alle urne, è possibile che le forze di opposizione ottengano un risultato sorprendente.
INCERTA LA PRESENZA DI TYMOSHENKO. Il condizionale è d’obbligo, dato che a più di sei mesi dal voto non si sa ancora se l’opposizione si voglia presentare unita e se soprattutto Yulia Tymoshenko abbia la possibilità di scendere in campo. Allo stato attuale delle cose pare difficile ed è appunto per questo che Klitscho ha deciso di combattere la battaglia contro il sistema Yanukovich e a favore di un’Ucraina più libera.
VERSO UN MODELLO OCCIDENTALE. «Nel nostro Paese molte cose non vanno, dobbiamo costruire un modello democratico come quello occidentale» ha detto recentemente il pugile campione del mondo, riferendosi al modello autocratico introdotto Yanukovich.
Si tratta ovviamente degli avversari che finiscono dietro le sbarre, ma anche della campagna che proprio in vista della tornata elettorale è cominciata a colpi bassi.
BUGIE PER METTERLO IN CATTIVA LUCE. Sono infatti state diffuse voci sul fatto che si sia ammalato di Parkinson e suo padre (morto nel 2011) sia stato coinvolto in traffici illeciti di armi sono gli esempi con quali armi venga anche preparata la sfida delle urne.
«Tutte bugie su di me, provano solo a mettermi in cattiva luce» ha risposto alle accuse che incontrollate stanno facendo il giro del mondo.
La situazione nel Paese è comunque tesa, forse più di come lo è normalmente per Klitschko quanto si mette i guantoni, e difatti ha messo in guardia da quello che potrebbe succedere, con uno scenario ucraino simile a quello della Primavera araba. Per ora, almeno seguendo ciò che sondaggi recitano, il potenziale rivoluzionario rimane molto basso. Vitaly si prepara in ogni caso, poiché «senza battaglia, non c’è vittoria». (
Stefano Grazioli)

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