Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


sabato 25 febbraio 2012

BERLUSCONI: prosciolto per prescrizione sul caso Mills

Non luogo a procedere. La decisione dopo due ore di camera di consiglio. L'ex premier assente. Pm e difesa: faremo appello

Roma, 25 feb. - Il tempo è scaduto. S'è fatto troppo tardi. I giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano hanno dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nel processo in cui Silvio Berlusconi rispondeva di aver corrotto il testimone David Mills. Il collegio non ha ravvisato le condizioni per assolvere perché, in quel caso, avrebbe dovuto scegliere la formula più favorevole all'imputato. E il verdetto emesso dopo due ore e mezza di camera di consiglio scontenta tutti. Ricorreranno infatti in appello sia la procura sia la difesa. Certo lo scoglio dei 90 giorni per il deposito delle motivazioni appare insuperabile nella prospettiva di celebrare un dibattimento di secondo grado. "Una sentenza così la impugno tutta la vita" ha detto Piero Longo che, insieme al collega Niccolò Ghedini, in mattinata aveva sollecitato l'assoluzione dell'ex premier "perché il fatto non sussiste".

La procura ha fatto sapere che il ricorso contro il verdetto è molto probabile. Anche se tutte le parti del processo sono consapevoli che la partita appare ormai chiusa. Che il collegio avesse già preso da tempo la decisione lo si è intuito stamattina quando alle 11:30 il presidente Francesca Vitale ha interrotto le arringhe, proponendo una breve paura di un quarto d'ora "perché il bar del palazzo a mezzogiorno chiude". Ulteriore conferma è arrivata alle 12:15 quando il presidente ha indicato due ore e mezza per la durata della camera di consiglio. Un tempo breve, considerata la complessità della vicenda. E' stato evidente subito a tutti che i giudici avevano già preso la decisione nel corso delle tantissime "precamere" fatte in questi mesi.

Berlusconi è soddisfatto per come si è concluso uno dei processi "inventati" contro di lui, ma rammaricato per non essere riuscito ad ottenere l'assoluzione piena da accuse "assurde". E' stata questa la reazione dell'ex premier al proscioglimento. Berlusconi avrebbe confidato ai suoi che la pronuncia del tribunale di Milano gli ha lasciato "un po di amaro in bocca", perchè - come ha detto uno dei suoi legali Niccolò Ghedini annunciando un possibile ricorso - "merita l'assoluzione" anche se quello di oggi "è un primo risultato, non da poco".

Si conclude così un processo durato cinque anni, segnato da due interruzioni con altrettante sentenze della corte costituzionale per annullare immunità per le alte cariche dello Stato. Ma anche da tre ricusazioni, quella del gup Fabio Paparella particolarmente drammatica perché annunciata nel momento in cui stava per leggere il rinvio a giudizio, quella del presidente del vecchio collegio, Nicoletta Gandus, e ultima quella per i tre giudici del processo appena finito. Tutte respinte queste ricusazioni, ma l'ultima istanza era fatale al processo perché la corte d'appello fissava l'udienza camerale al 18 febbraio sabato scorso, scavalcando la data del 14 febbraio che era quella calcolata dal collegio per la "scadenza" dei fatti.

I 250mila euro del risarcimento alla presidenza del consiglio dei ministri li pagherà Mills da solo, come deciso dalla cassazione, perché il legale inglese aveva avuto sì la prescrizione, ma dopo due condanne. Per Berlusconi nessuna condanna. Certo resta una sentenza di cassazione che dice che il fatto storico era avvenuto che Mills era il corrotto e che Berlusconi era il corruttore. Sulla procura di Milano resterà per sempre invece l'ombra di non aver indagato Mills già nel 1995 per falso in bilancio come creatore e gestore del sistema off-shore.

Fosse stato indagato allora il legale inglese poi non sarebbe stato possibile accusarlo di falsa testimonianza e corruzione oper aver venduto due deposizioni nei processi al Cavaliere. Insomma, la giustizia sembra aver esaurito il suo compito. Se ne occuperanno gli storici.
PER INTANTO E’ LA SESTA ACCUSA DI REATO CHE IL VOLPONE SCANSA PER PRESCRIZIONE, GRAZIE ALLA LEGGE AD PERSONAM CHE TAGLIA I TEMPI DELLA GIUSTIZIA APPROVATA  DAI SUOI SERVI SCIOCCHI, MA BEN RETRIBUITI CON I NOSTRI SOLDI, CHE LUI HA MESSO AL GOVERNO. SEI REATI DIVERSI, SEI PROSCIOGLIMENTI PER PRESCRIZIONE, NON PER NON AVER COMMESSO IL REATO.
POTEVA RINUNCIARE ALLA PRESCRIZIONE E CHIEDERE DI ESSERE GIUDICATO, MA QUESTO LO FANNO SOLO GLI INNOCENTI, NON I CIALTRONI E I MARIUOLI.

Nessun commento:

Posta un commento