Pensare Globale e Agire Locale

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martedì 5 febbraio 2013

INGHILTERRA - Londra, un brutto posto per gli stranieri


Campagna pubblicitaria choc per disincentivare l'emigrazione romena e bulgara. E test d'accesso più duri.
di Sara Pinotti
David Cameron non ha alcuna intenzione di risolvere i propri dubbi riguardo alla possibile ondata di immigrazione proveniente da Romania e Bulgaria a partire dal prossimo gennaio 2014, quando i due nuovi Stati della Comunità europea avranno accesso libero nel Regno Unito.
E così, prima di dovere affrontare il problema di una migrazione di massa, il primo ministro ha iniziato a pensare ad alcune soluzioni preventive.
CAMPAGNA PUBBLICITARIA NEGATIVA. Tra queste spicca una campagna pubblicitaria pronta a evidenziare tutti i difetti d’Inghilterra e che possa potenzialmente spingere meno persone a superare il Canale della Manica per tentare fortuna.
La misura è già nelle mani del governo e si è procurata molte critiche nel mondo della politica.
AI LIMITI DELLA FARSA. La Bbc ha scritto che Keith Vaz, labourista e presidente dei Commons, ha definito la proposta «ai limiti del farsesco», ricordando anche che non è la prima volta che la Gran Bretagna prova a dipingersi in tonalità cupe per evitare l’immigrazione ma che ogni campagna di questo tipo si è rivelata in passato controproducente.
«Da una parte il governo dice che non vuole gli stranieri, dall’altra suggerisce di volere incentivare la libertà di movimento nell’Unione europea. C’è una grande contraddizione alla base di ciò che dice il primo ministro», ha aggiunto Vaz.
IL 'DETERRENTE' PIOGGIA. Gli argomenti principali della sponsorizzazione al negativo del Regno Unito sembra vertano anzitutto sulle condizioni metereologiche e su una semplice, quanto parzialmente veritiera, assunzione: in Inghilterra piove sempre.
In aggiunta Cameron ha tutta intenzione di evidenziare come gli inglesi non possano offrire lavoro a chiunque decida di trasferirsi in patria: la crisi economica ha colpito anche la perfida Albione.

Un “caldo” invito a rimanere nel proprio Paese

Ciò che il governo intende comunicare, in sostanza, è che «nemmeno in Gran Bretagna le strade sono pavimentate d’oro» e che il resto dei cittadini d’Europa farebbero bene a starsene a casa propria.
Nessun commento ufficiale sulla campagna pubblicitaria al negativo è comunque arrivato dall’ufficio del primo ministro.
UNA COMMISSIONE ANTI-STRANIERO. A detta del Guardian al momento ciò che è certo è che i ministri hanno già formato una commissione speciale che ha l’obiettivo di stanare tutti gli immigrati europei che hanno trovato modo di avere accesso a servizi pubblici strettamente riservati ai cittadini inglesi.
Tra questi alcuni furbetti disoccupati avrebbero chiesto e ottenuto assistenza nel welfare. Situazione da tenere sotto controllo soprattutto in caso il governo decida di approvare un nuovo provvedimento che impedirebbe agli immigrati di trovare lavoro nei primi tre mesi di permanenza nel Regno Unito.
L'EFFETTO DI UN'ONDATA MIGRATORIA. Non è chiaro l’effettivo impatto che un’ondata migratoria di massa da Romania e Bulgaria potrebbe avere in Inghilterra. Il segretario alle Comunità Eric Pickles ha ammesso che alcuni servizi, in particolare nella ricerca di alloggi e abitazioni, potrebbero risentirne: è probabile infatti che la maggioranza degli stranieri decida di trasferirsi nei sobborghi londinesi, già caratterizzati da un’elevata varietà di etnie che ha in alcuni casi originato problemi di integrazione, come sta avvenendo con le ronde musulmane a East London.
NUMERI ALTAMENTE IMPROBABILI. Tuttavia, ha insisto Pickles, i numeri suggeriti da alcuni politici Tory sono esagerati: è improbabile che 300 mila persone decidano di prendere casa in Inghilterra, soprattutto basandosi sui dati delle immigrazioni più recenti e consistenti (da Polonia, Repubblica Ceca, Lettonia e Lituania).

Ridefinire i rapporti con l'intera Ue

La chiusura dei confini agli immigrati è stata interpretata come conseguenza naturale del desiderio di ridefinizione dei rapporti con l’Unione europea espresso da David Cameron nel suo atteso e recente discorso; sebbene Downing Street abbia negato l’opzione per il Regno Unito di uscire dall’Ue a breve termine, il primo ministro ha lasciato aperta la possibilità di un referendum in materia in caso il suo partito vinca le prossime elezioni 2015.
A meno che lo stesso Cameron non venga scalzato dal potere da quello che alcuni politici Tory vorrebbero come nuova guida: il miliardario Adam Afiryiee, il quale ha però smentito l’esistenza di un complotto alle spalle del premier.
NUOVO TEST PER LA CITTADINANZA. E mentre la questione degli immigrati scatena polemiche, non si può nascondere che gli inglesi abbiano già deciso di rendere le cose più difficili per chi vuole trasferirsi in Gran Bretagna: le domande del nuovo test per ottenere la cittadinanza britannica hanno infatti un quoziente di difficoltà maggiore rispetto al passato.
I possibili quesiti vanno dall’età della pietra fino agli scritti di Robert Burns, passando per l’immancabile storia dei reali inglesi e toccando persino l’opera dei Monty Python.
L’esame entrerà ufficialmente in vigore da marzo 2013: per passarlo è necessario rispondere correttamente al 75% di 24 domande e avere un alto livello di inglese.
Per prepararsi, ha ricordato l’Independent, è bene acquistare il libello Life in the United Kingdom: A Guide for New Residents, scritto sotto il governo Labour nel 2007 e che pare descriva al meglio l’essenza dell’essere britannico. Un must have per tutti gli interessati a diventare cittadini inglesi, sempre che Cameron non decida di chiudere le porte del Paese.

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