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martedì 5 febbraio 2013

CITTA’ del VATICANO - Il Vaticano apre ai diritti per i gay


Sì al riconoscimento di quelli civili. Vendola, paura a uscire solo. Asilo agli omosex, polemiche a Londra.
Martedì, 05 Febbraio 2013 - L'eco della rivoluzione francese sui matrimoni tra gay è arrivato fino alle porte del Vaticano. E la Chiesa non ha più potuto ignorare i cambiamenti in atto nella società civile. A partire dalla sempre più impellente richiesta di pari diritti per i cittadini omosessuali.
SÌ ANCHE ALLE COPPIE DI FATTO. L'apertura è arrivata, a sorpresa, dall'arcivescovo Vincenzo Paglia. «No alle nozze gay, ma sì al riconoscimento dei diritti per le coppie di fatto e omosessuali secondo il codice civile e all'ammissione dei divorziati risposati alla comunione». Il neo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, lo ha annunciato alla presentazione degli atti del Meeting internazionale sulla famiglia che si è svolto a Milano a maggio del 2012.
Una presa di posizione che non tradisce lo storico immobilismo della Chiesa, ma che prova a conciliare la tradizione con le conquiste civiche.
VERE NOZZE TRA UOMO E DONNA. Monsignor paglia ha comunque puntualizzato comunque che il «vero» matrimonio è solo quello celebrato tra un uomo e una donna, la sua è una apertura inaspettata.
Il no della Chiesa alle nozze gay», ha specificato Paglia, «non è un fatto religioso. La Costituzione italiana parla molto chiaro, ma prima ancora era il diritto romano che stabiliva cosa fosse il matrimonio. E anche Giorgio Gaber diceva che donna e uomo sono destinati a restare diversi, perché senza due corpi differenti e pensieri differenti non c'è futuro. Ma questo non significa che non si debbano riconoscere i diritti delle coppie di fatto, anche gay. Anzi, è tempo che i legislatori se ne preoccupino».
EVITARE INGIUSTIZIE VERSO I DEBOLI. Paglia ha riconosciuto, inoltre, che le «convivenze non famigliari sono molteplici», e ha assicurato che la Chiesa è favorevole «a che in questa prospettiva si aiutino a individuare soluzioni di diritto privato e prospettive patrimoniali all'interno dell'attuale codice civile». Soluzioni per impedire ingiustizie verso i più deboli.
«Occorre inoltre vigilare sulle discriminazioni delle persone omosessuali nel mondo: in oltre venti paesi l'omosessualità è ancora perseguita come un reato», avverte Paglia.
SOLUZIONE PER I DIVORZIATI. Quanto ai divorziati risposati esclusi dall'eucarestia, il ministro del Vaticano per la famiglia annuncia che «il Papa ci ha chiesto di approfondire ancora la questione, perché vuole trovare una soluzione. Il problema gli sta molto a cuore».

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