Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


lunedì 11 febbraio 2013

EGITTO - Il Cairo, rivolta permanente, città bloccata dalle manifestazioni

Mentre un imam salafita attacca in tivù: «In piazza solo prostitute».

 Domenica, 10 Febbraio 2013 - Manifestanti hanno bloccato nella mattinata del 10 febbraio l'acceso al Mogamma, il grande complesso amministrativo su piazza Tahrir al Cairo per chiedere le dimissioni del governo (in particolare del ministro dell'Interno), e una nuova Costituzione. Un grande striscione è stato issato davanti all'edificio con la scritta «Il Mogamma è chiuso per ordine dei rivoluzionari».
L'11 febbraio ricorre il secondo anniversario della caduta del regime di Hosni Mubarak e vari movimenti hanno indetto cortei di protesta verso piazza Tahrir. «Prima Mubarak, poi il potere militare e ora il potere dei Fratelli musulmani: la repressione persiste, la povertà continua e i tentativi di fare fallire la rivoluzione rimangono», si è potuto leggere in comunicato diffuso dagli organizzatori delle marce, fra i quali il partito al Dostour di Mohamed el Baradei, e movimenti rivoluzionari come Kefaya (cioè: «È abbastanza») e l'Unione dei giovani di Maspero.
«LE DONNE IN PIAZZA SOLO PER ESSERE VIOLENTATE». Un telepredicatore salafita egiziano intanto ha accusato i manifestanti di essere «al 90%» donne copte o vedove che vanno in piazza «per essere violentate» ed è stato denunciato da attivisti copti, fra i quali Naguib Gobrail, capo dell'Unione egiziana per i diritti umani, per blasfemia e diffamazione, incitamento alle molestie sessuali e attacco alla pace sociale.
Durante una trasmissione della sua catena tivù Umma Ahmed Abdallah, conosciuto come Abu Islam, ha affermato che le manifestanti sono «puttane e senza morale», e che quelle non velate sono diavolesse.
Il fenomeno delle violenze sessuali durante le manifestazioni sta crescendo in modo allarmante in Egitto, facendo nascere in pochi mesi numerose organizzazioni per difendere le manifestanti durante la proteste e per organizzare corsi di autodifesa, come ha fatto Tahrir body guard. In una conferenza stampa anche il presidente del Consiglio nazionale della donna, Mervat Tellawi, ha attaccato i partiti e i movimenti islamici, accusandoli di dichiarazioni ostili alle donne. «Bisogna smettere con queste dichiarazioni», ha affermato Tellawi, che ha denunciato l'esistenza di «bande organizzate che praticano le molestie e le violenze sessuali durante la manifestazioni».
«È ora che tutti lavorino per affrontare questo fenomeno», ha detto, invocando una legge che consenta di intervenire con severità. «Tutti i responsabili politici devono prendere questo problema molto seriamente», ha sottolineato.

Nessun commento:

Posta un commento