Mercoledì il vertice a Bruxelles per il via libera definitivo sugli aiuti. Rehn: l'Europa è al fianco del governo ellenico
Atene, 13 feb. - Da una Atene in fiamme la palla sta per ripassare a Bruxelles, mentre si è fatto più incerto il sollievo dei mercati che aveva accolto il via libera del parlamento greco il quale, tra feroci proteste di piazza, domenica sera aveva ratificato le misure di austerità supplementari pretese da Ue e Fmi in cambio di nuovi aiuti. La Grecia ha compiuto un passo cruciale verso i fondi, e così verso lo scongiurare l'insolvenza sui pagamenti, ma la partita non è conclusa.
Vanno soddisfatti ancora due criteri, ha ricordato il vicepresidente della commissione europea Olli Rehn, responsabile di Affari economici e euro: individuare economie per altri 325 milioni di euro e l'impegno scritto dei leader politici che sostengono l'attuale governo, rimasto in piedi nonostante le ultime defezioni, a portare avanti queste misure anche dopo le elezioni generali, che si è deciso di tenere ad aprile.
Tuttavia questi due aspetti appaiono meno difficili del voto e Rehn ha ritenuto di assicurare che "l'Europa è al fianco del governo e del popolo greco". Il tutto mentre mercoledì a Bruxelles si svolgerà un nuovo Eurogruppo straordinario, il vertice tra ministri delle Finanze dell'area euro che dovranno decidere se procedere effettivamente con gli aiuti. La Grecia ha in scadenza titoli di Stato per 14,5 miliardi di euro il 20 marzo prossimo.
La Borsa di Atene ha chiuso con una impennata del 4,65 per cento, ma i maggiori mercati Ue hanno perso slancio sul finale di seduta. A Milano il Ftse-Mib ha chiuso al più 0,05 per cento dopo alcune incursioni al ribasso, Londra al più 0,91 per cento, Francoforte al più 0,68 per cento, Parigi al più 0,34 oper cento. Anche l'euro ha perso slancio, a 1,3212 dollari in serata. Pesa il timore che appena chiusa l'emergenza sulla Grecia rischia di aprirsi quella sul Portogallo.
Vanno soddisfatti ancora due criteri, ha ricordato il vicepresidente della commissione europea Olli Rehn, responsabile di Affari economici e euro: individuare economie per altri 325 milioni di euro e l'impegno scritto dei leader politici che sostengono l'attuale governo, rimasto in piedi nonostante le ultime defezioni, a portare avanti queste misure anche dopo le elezioni generali, che si è deciso di tenere ad aprile.
Tuttavia questi due aspetti appaiono meno difficili del voto e Rehn ha ritenuto di assicurare che "l'Europa è al fianco del governo e del popolo greco". Il tutto mentre mercoledì a Bruxelles si svolgerà un nuovo Eurogruppo straordinario, il vertice tra ministri delle Finanze dell'area euro che dovranno decidere se procedere effettivamente con gli aiuti. La Grecia ha in scadenza titoli di Stato per 14,5 miliardi di euro il 20 marzo prossimo.
La Borsa di Atene ha chiuso con una impennata del 4,65 per cento, ma i maggiori mercati Ue hanno perso slancio sul finale di seduta. A Milano il Ftse-Mib ha chiuso al più 0,05 per cento dopo alcune incursioni al ribasso, Londra al più 0,91 per cento, Francoforte al più 0,68 per cento, Parigi al più 0,34 oper cento. Anche l'euro ha perso slancio, a 1,3212 dollari in serata. Pesa il timore che appena chiusa l'emergenza sulla Grecia rischia di aprirsi quella sul Portogallo.
La Borsa, la Legge di Mercato, lo Spread, il Ftse-Mib ……….. e poi …… ma proprio poi…….. il popolo.
Armi in cambio di aiuti? Verosimile.
Presunte pressioni di Germania e Francia denunciate da stampa
Roma, 13 feb. - Quello delle presunte pressioni di Germania e Francia per vendere armi alla Grecia in cambio di aiuti è uno "scenario verosimile". Lo ha detto l'ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare, generale Leonardo Tricarico, in un'intervista a Radio 24. "Questo scenario è verosimile, nel mondo del procurement militare oggi più di ieri stanno prevalendo valutazioni di carattere politico più che la bontà del prodotto vero e proprio", ha commentato Tricarico.
Le pressioni sono state denunciate nei giorni scorsi dalla stampa tedesca, che ha qualificato come "cinico" il comportamento di Angela Merkel. Il generale Tricarico ha definito "abnorme" la spesa militare della Grecia, che rappresenta il 3% del Pil: "è oltre il triplo dell'Italia, noi siamo persistentemente al di sotto dell'1%", ha sottolineato. "E' effettivamente abnorme, certamente non giustificata dalla questione sullo sfondo della politica greca, cioè la litigiosità con la Turchia. Questione in questo momento da accantonare perchè le sfide sono altre", ha concluso Tricarico.
Le pressioni sono state denunciate nei giorni scorsi dalla stampa tedesca, che ha qualificato come "cinico" il comportamento di Angela Merkel. Il generale Tricarico ha definito "abnorme" la spesa militare della Grecia, che rappresenta il 3% del Pil: "è oltre il triplo dell'Italia, noi siamo persistentemente al di sotto dell'1%", ha sottolineato. "E' effettivamente abnorme, certamente non giustificata dalla questione sullo sfondo della politica greca, cioè la litigiosità con la Turchia. Questione in questo momento da accantonare perchè le sfide sono altre", ha concluso Tricarico.
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