WASHINGTON – Costruire un’economia su pilastri più solidi del passato, ”fatta per durare”. E’ questo l’obiettivo del budget per il 2013 che il Presidente Barack Obama presenterà al Congresso lunedì. Una proposta che pesa 500 miliardi. Abbandonato ogni scrupolo bipartisan, a 10 mesi dalle prossime presidenziali, Obama affida a Capitol Hill la proposta di aumento delle tasse per i supericchi e un programma di maggiori spese sulle grandi opere e nuovi finanziamenti all’industria.
Un piano che contrasta la prospettiva di tagli al deficit pubblico, ma che nelle intenzioni della Casa Bianca dovrebbe far aumentare l’occupazione. Secondo le proiezioni dell’amministrazione, il deficit Usa dovrebbe calare a 901 miliardi nell’anno fiscale che inizia a ottobre. Si tratta del primo calo sotto il trilione di dollari dal 2008. Nel 2013 dovrebbe calare ancora a 768 miliardi. Quindi raggiungere i 575 miliardi di dollari entro il 2017, prima di risalire di nuovo a 704 miliardi nel 2022.
Presentando il documento, Barack Obama sottolinea che gli Usa ”devono trasformare la propria economia da un modello concentrato sulla speculazione, la spesa e il prestito facile, a uno fondato su basi solide, sulla formazione, l’innovazione e le costruzioni”. Il piano, nel dettaglio, prevede 350 miliardi per investimenti a breve periodo sul fronte del lavoro, 476 miliardi per un programma di sei anni sui trasporti e le infrastrutture. Poi 60 miliardi di dollari per ristrutturare almeno 35mila scuole e aiutare gli stati e le comunità locali a assumere nuovi insegnanti, pompieri e agenti di polizia.
Secondo un alto esponente dell’amministrazione, questo piano rappresenta l’ultimo atto di un’opera divisa in tre atti. Il primo è stato il discorso orgogliosamente populista di Obama a Osawatomie, in Kansas, in cui ha ripreso i temi dell’economia sociale cari al suo predecessore, Teddy Roosevelt. Quindi, a meta’ gennaio, i passaggi dedicati al ceto medio durante l’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione, a Capitol Hill. Sforzi che sembrano dare i primi risultati: il tasso di disoccupazione e’ calato e immediatamente i sondaggi di popolarita’ del presidente sono tornati a salire

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