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domenica 5 febbraio 2012

SIRIA: Gli oppositori siriani “Da Russia e Cina licenza uccidere”

Lavarov martedì vola a Damasco. In Siria non si arrestano scontri e violenze: almeno dodici vittime

Damasco, 5 feb. - Il Consiglio nazionale siriano (Cns), che raggruppa la maggioranza delle correnti dell'opposizione, ha detto oggi che il veto posto ieri da Mosca e Pechino alla risoluzione Onu che condanna la repressione condotta dal presidente Bashar al-Assad, dà al regime di Damasco un "permesso di uccidere impunemente".

Il Cns "condanna duramente" il veto posto ieri da Russia e Cina al progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza sulle violenze in Siria, e "considera questa decisione irresponsabile come un permesso accordato al regime siriano di uccidere impunemente", si legge in un comunicato del Cns.

Da Mosca, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov ha fatto sapere che si recherà martedì a Damasco per discutere della rapida attuazione di "riforme democratiche indispensabili". La Russia "ha intenzione di fare tutto il possibile per una stabilizzazione rapida della situazione in Siria, attraverso una rapida attuazione di riforme democratiche indispensabili", ha detto il ministero in un comunicato. Questo è l'obiettivo della imminente visita di Lavrov a Damasco", ha scritto in una nota il governo russa In Siria, però, le violenze non si sono arrestate. Almeno dodici persone, tre civili e nove militari, sono morti all'indomani del veto posto da Cina e Russia al progetto di risoluzione dell'Onu che condanna la repressione condotta in Siria dal presidente Bashar al-Assad, secondo quanto ha riferito l' 'Osservatorio siriano dei diritti umani. I nove soldati dell'esercito regolare sono stati uccisi in tre distinti scontri a fuoco avvenuti a Jebel al Zauiya, nella provincia di Idleb (nord-ovest). Altri 21 soldati sono rimasti feriti.

Sempre secondo il Sohr, violenti combattimenti tra soldati siriani e disertori sono in corso oggi anche ad Hara, località della provincia di Deraa, nel sud del paese, ma non si hanno al momento informazioni su eventuali vittime o feriti.

Intanto tre civili, tra cui un bambino di 14 anni, sono stati uccisi dalle forze di sicurezza in tre episodi separati a Idleb, Homs (centro) e nella provincia di Damasco, secondo quanto ha riferito sempre l'Ong.

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