Quattro
Paesi chiedono il diritto di negarlo.
Lunedì, 11
Marzo 2013 - Niente più «turisti del welfare».
È questo il motto che accomuna i quattro Paesi autori di una lettera destinata alla Commissione europea per chiedere che sia garantito loro il diritto di rifiutare l'assistenza sociale algli immigrati comunitari.
RIFIUTO DEL WELFARE. Germania, Gran Bretagna, Austria e Olanda, come preannunciato dal ministero della Giustizia di Amsterdam e riportato dalle pagine del Corriere della Sera, hanno auspicato che ogni Stato possa riservarsi il diritto di negare il welfare agli immigrati Ue che non abbiano mai lavorato prima entro i loro confini. Inoltre, è stata esplicitamente chiesta anche la possibilità di espellerli, qualora nei loro documenti vi siano delle irregolarità.
RUMENI E BULGARI NEL MIRINO. Il bersaglio di questa iniziativa è chiaramente identificabile con i cittadini rumeni e bulgari che, dal 2014, potranno cercar lavoro altrove.
Secondo i quattro Paesi sopra citati, sono troppe le persone che abusano di servizi migliori in Paesi più benestanti dei loro e, per questo, averbbero optato per il giro di vite.
NUMEROSI OSTACOLI. Il documento finora è stato solo preannunciato, ma è destinato ad andare incontro a numerosi ostacoli. Primo fra tutti, il fatto che la solidarietà comunitaria e la libertà di movimento delle persone sono tra i valori fondanti dell'Unione europea e, in circostanze simili, verrebbero inequivocabilmente meno.
È questo il motto che accomuna i quattro Paesi autori di una lettera destinata alla Commissione europea per chiedere che sia garantito loro il diritto di rifiutare l'assistenza sociale algli immigrati comunitari.
RIFIUTO DEL WELFARE. Germania, Gran Bretagna, Austria e Olanda, come preannunciato dal ministero della Giustizia di Amsterdam e riportato dalle pagine del Corriere della Sera, hanno auspicato che ogni Stato possa riservarsi il diritto di negare il welfare agli immigrati Ue che non abbiano mai lavorato prima entro i loro confini. Inoltre, è stata esplicitamente chiesta anche la possibilità di espellerli, qualora nei loro documenti vi siano delle irregolarità.
RUMENI E BULGARI NEL MIRINO. Il bersaglio di questa iniziativa è chiaramente identificabile con i cittadini rumeni e bulgari che, dal 2014, potranno cercar lavoro altrove.
Secondo i quattro Paesi sopra citati, sono troppe le persone che abusano di servizi migliori in Paesi più benestanti dei loro e, per questo, averbbero optato per il giro di vite.
NUMEROSI OSTACOLI. Il documento finora è stato solo preannunciato, ma è destinato ad andare incontro a numerosi ostacoli. Primo fra tutti, il fatto che la solidarietà comunitaria e la libertà di movimento delle persone sono tra i valori fondanti dell'Unione europea e, in circostanze simili, verrebbero inequivocabilmente meno.
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