ROMA - L’Italia e’ in una situazione di impasse politica. Dopo la reazione
dei mercati e dello spread che hanno in qualche modo punito gli italiani per
non avere dato il voto al loro beniamino, dopo che gli italiani hanno
disobbedito all’alleato-padrone Obama che voleva continuare con la linea del
rigore, ecco che arriva anche l’avvertimento dei servizi segreti italiani per
quanto riguarda possibili nuovi attentati terroristici di grandi dimensioni.
Eh si’, proprio come quando negli
anni di Piombo, lo dicono oggi grandi giuristi italiani come il giudice
Imposimato, la Cia orchestro’ attentati per riportare l’Italia nell’orbita
della Nato ed allontanarla dal comunismo. Questa volta pare che ci si debbano
aspettare attentati che riportino l’Italia “sulla linea del rigore”. Ancora una
volta se ci saranno verranno incolpati altri gruppi ma sia chiaro fin da ora
chi ci sara’ dietro ad una eventuale nuova “strategia della tensione”.
Segue l’articolo che da spiegazioni
approposito dell’avvertimento dei servizi tratto dal sito del “Gazzettino”.
“La minaccia anarco-insurrezionalista
rimane «estesa e multiforme», in grado di tradursi in una «gamma di interventi»
che può comprendere anche «attentati spettacolari»: lo scrivono i servizi
segreti nella Relazione annuale consegnata al Parlamento.
Rischio innalzamento tensioni sociali. Se la situazione economica non
dovesse migliorare, scrivono i Servizi, c’è il rischio concreto di un
«innalzamento delle tensioni sociali» e un’intensificazione delle contestazioni
a «esponenti di governo, nonché rappresentanti di partiti politici e
sindacali». Il «massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali», affermano gli
007, ha contribuito a contenere le tensioni che sono andare accumulandosi in
diversi ambiti, dalla protesta degli autotrasportatori in Sicilia alla campagna
contro Equitalia, dalla Tav alla scuola. Ora però, «in assenza di segnali di
un’inversione del ciclo congiunturale l’incremento delle difficoltà
occupazionali e delle situazioni di crisi aziendale, potrebbe minare
progressivamente la fiducia dei lavoratori nelle rappresentanze sindacali,
alimentare la spontaneità rivendicativa ed innalzare la tensione sociale,
offrendo nuove opportunità ai gruppi dell’antagonismo», per «intercettare il
dissenso e incanalarlo verso ambiti di elevata conflittualità». In questo
ambito, affermano gli 007, «si prospetta il rischio di un’intensificazione
delle contestazioni nei confronti di esponenti di governo e personalità di
rilievo istituzionale, nonché rappresentanti di partiti politici e sindacali
considerati non sufficientemente impegnati nella difesa dei bisogni emergenti».
Una situazione che ha portato i movimenti antagonisti ad una «rinnovata
disponibilità al confronto» e che, di fronte ad «un eventuale aggravamento
dello scenari congiunturale» potrebbe «costituire fattore di aggregazione e
generalizzazione del dissenso, favorendo l’azione delle frange antagoniste che
mirano alla radicalizzazione dell’offensiva sociale».
Cybercrime peggio di attacchi convenzionali. Il cybercrime rappresenta una
minaccia «complessa, impalpabile e pervasiva» capace di produrre «ricadute
peggiori di quelle ipotizzabili a seguito di attacchi convenzionali» e di
«incidere sull’esercizio delle libertà essenziali per il sistema democratico».
L’allarme dei Servizi segreti sottolinea che è questa minaccia, al momento, «la
sfida più impegnativa per il Paese». L’attenzione deve dunque essere massima in
quanto la minaccia interessa molteplici aspetti: «Dai sistemi complessi e
strutturati dello Stato e delle grandi aziende, ai computer e agli smartphone
dei singoli cittadini». Senza dimenticare che, si legge nella relazione, la
«soluzione al problema è di non facile individuazione e applicazione, poiché
gli attori, i mezzi, le tecniche d’attacco e i bersagli mutano più velocemente
delle contromisure». La minaccia nel cyberspazio, dicono i Servizi, può
arrivare da diversi soggetti: gruppi terroristici e criminali e singoli hacker,
Stati o “insider”, personaggi che «grazie al loro ruolo e alla loro qualifica
possono accedere ai sistemi informatici dell’ente pubblico o privato per il
quale lavorano». Quanto agli obiettivi degli attacchi cibernetici, gli 007
indicano in primo luogo il settore militare, dove si è registrato nel 2012 un
aumento del numero di attacchi, lo spionaggio industriale ed economico, il
crimine finanziario digitale. «Comincia inoltre a diffondersi sul web – dicono
ancora i Servizi – una nuova forma di minaccia cibernetica rappresentata dal
“randsomware”, ovvero un attacco informatico con richiesta di riscatto in
denaro per il ripristino dei sistemi attaccati». Due, secondo gli 007, i
«livelli» su cui deve basarsi il contrasto al cybercrime: la «cooperazione
internazionale e la codificazione di regole e pratiche per assicurare
reciprocità di risposta e di gestione delle fasi acute di crisi» da un lato;
porre al «centro della strategia di contrasto il concetto di sicurezza
partecipata» e «garantire un approccio di sistema» dall’altro. Oltre a ciò,
affermano ancora i servizi, deve essere considerato un «asset strategico» la
«diffusione di una cultura della prevenzione cibernetica» con iniziative per
sensibilizzare i cittadini e per promuovere la formazione.
Anarco-insurrezionalisti protagonisti nelle lotte.
Nelle lotte contro la realizzazione della Tav, le «frange
anarco-insurrezionaliste» hanno un «ruolo trainante» rendendosi protagoniste
delle «azioni radicali» in val di Susa. La relazione sottolinea che l’obiettivo
è quello di «alimentare la protesta contro la Tav, superandone i limiti
localistici» e diffondere il conflitto nei territori. Gli 007 segnalano che la
mobilitazione contro la Tav viene vista negli ambienti antagonisti come
«modello esemplare di lotta, per metodologia ed efficacia» e confermano il
trend già sperimentato in questi anni e cioè quello di ricorrere a «azioni continue
ma di bassa intensità secondo una prassi (cosiddetta “strategia di
logoramento”, ritenuta cautelativa per gli antagonisti ma fortemente onerosa
per l’azione di contrasto».
Rischio aggressione al made in Italy: gruppi esteri puntano ad acquisire
patrimoni nazionali. La crisi economica rafforza «l’azione aggressiva di gruppi
esteri» che puntano a acquisire «patrimoni industriali, tecnologici e
scientifici nazionali», nonchè «marchi storici del “made in Italy”, a
detrimento della competitività delle nostre imprese strategiche». L’attività
informativa, nota la relazione preparata dal Dis guidato da Giampiero Massolo,
«ha confermato il perdurante interesse da parte di attori esteri nei confronti
del comparto produttivo nazionale, specialmente delle piccole e medie imprese,
colpito dal prolungato stato di crisi che ha sensibilmente ridotto tanto lo
spazio di accesso al credito quanto i margini di redditività». Gli 007 puntano
l’attenzione su alcune manovre di acquisizione effettuate da gruppi stranieri
che, se «da una parte fanno registrare vantaggi immediati attraverso
l’iniezione di capitali freschi, dall’altra sono apportatrici nel medio periodo
di criticità». Ciò per il «rischio di sostituzione, con operatori di
riferimento, delle aziende italiane attive nell’indotto industriale interessato
dall’investimento diretto ovvero proprietarie di tecnologie di nicchia,
impiegate nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza
nazionali, come pure nella gestione di infrastrutture critiche del Paese».
Banche, capitali opachi e soci ambigui. In alcune banche italiane emergono
profili di rischio «per le opacità dei capitali apportati», per l’ingresso di
nuovi soci «dal profilo ambiguo» e per la «distorta gestione del credito da
parte di esponenti aziendali sleali». I servizi hanno inoltre guardato con
attenzione alla nascita in Italia delle prime filiali di banche asiatiche che,
«rivolte oggi principalmente ai propri connazionali residenti in Italia,
possono costituire la premessa all’ampliamento della concorrenza allogena nel
nostro Paese, con rischi di erosione di importanti quote di mercato per gli
operatori nazionali».
Attenzione a Expo, grandi opere ed energia. Grandi opere di edilizia
pubblica, l’Expo milanese del 2015 ed il settore delle energie rinnovabili nel
mirino delle organizzazioni criminali: è il rischio segnalato dalla relazione
dei servizi segreti al Parlamento. Secondo le indicazioni raccolte dagli 007, i
gruppi criminali continuano a ricercare contatti collusivi nell’ambito della
pubblica amministrazione.
Afghanistan alto livello di minaccia per gli italiani. Rimane «elevato» il
livello di minaccia in Afghanistan, rileva la relazione. Nella regione Ovest,
dove operano i militari italiani, si è registrato un incremento degli episodi
ostili contro il contingente nazionale, che nel 2012 ha contato sette morti”.
Fonte:
http://italian.irib.ir/analisi/articoli/item/121942-italia-servizi-segreti-lanciano-allarme-attentati-la-cia-torna-con-gli-anni-di-piombo
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