Voci sulla cessione della Banca
popolare a Mosca. In cambio di concessioni sulle riserve di gas. Sportelli
ancora chiusi.
Mercoledì,
20 Marzo 2013 - Spunta un piano B per il salvataggio di Cipro. Dopo il no del
parlamento di Nicosia al programma dell’Ue sul prelievo forzoso dai depositi
bancari in cambio degli aiuti, il governo e la Banca centrale cipriote stanno
preparando nuove misure d'emergenza. Con l'aiuto, più o meno diretto, della
Russia.
SPORTELLI CHIUSI. L'esecutivo sta esaminando la possibilità di imporre restrizioni sul movimento dei capitali nelle banche dell'isola qualora si decidesse di far riaprire gli sportelli degli istituti di credito (chiusi fino al 21 marzo) mentre si fa strada l'idea di una banca-ponte per tenere a freno il deflusso dei depositi istituendo una 'bad bank'.
In contemporanea, in mancanza di una soluzione alternativa che assicuri i finanziamenti, i rappresentanti della Troika (Ue, Bce e Fmi) hanno reso noto di voler annunciare una 'controproposta'.
USO DEI GIACIMENTI DI GAS. Nel cosiddetto piano B allo studio in queste ore a Nicosia, tornano a farsi insistenti le voci sul possibile utilizzo dei giacimenti sottomarini di gas naturale scoperti l'anno scorso al largo di Cipro e della vendita di alcune banche locali.
MINISTRI IN MISSIONE A MOSCA. Il ministro delle Finanze cipriota è volato a Mosca nel tentativo di ottenere un prestito di 5 miliardi di euro e l'estensione di un prestito di 2,5 miliardi avuto due anni fa.
Con lui c'è il ministro dell'Energia George Lakkotrypis, che potrebbe avere contatti con responsabili del gigante dell'energia russo Gazprom per discutere proprio di un possibile interesse nei giacimenti di gas ciprioti. Nei giorni scorsi, però, un alto responsabile della Gazprom aveva escluso che la compagnia fosse interessata ad assistere finanziariamente il governo cipriota in cambio dei diritti per l'esplorazione delle riserve di gas.
VENDITA DELLA BANCA POPOLARE AI RUSSI. Circa gli istituti di credito ciprioti, invece, gli investitori russi sarebbero interessati all'acquisto della Laiki Bank (Banca popolare), anche se il governo ha smentito l'ipotesi dei media locali.
SPORTELLI CHIUSI. L'esecutivo sta esaminando la possibilità di imporre restrizioni sul movimento dei capitali nelle banche dell'isola qualora si decidesse di far riaprire gli sportelli degli istituti di credito (chiusi fino al 21 marzo) mentre si fa strada l'idea di una banca-ponte per tenere a freno il deflusso dei depositi istituendo una 'bad bank'.
In contemporanea, in mancanza di una soluzione alternativa che assicuri i finanziamenti, i rappresentanti della Troika (Ue, Bce e Fmi) hanno reso noto di voler annunciare una 'controproposta'.
USO DEI GIACIMENTI DI GAS. Nel cosiddetto piano B allo studio in queste ore a Nicosia, tornano a farsi insistenti le voci sul possibile utilizzo dei giacimenti sottomarini di gas naturale scoperti l'anno scorso al largo di Cipro e della vendita di alcune banche locali.
MINISTRI IN MISSIONE A MOSCA. Il ministro delle Finanze cipriota è volato a Mosca nel tentativo di ottenere un prestito di 5 miliardi di euro e l'estensione di un prestito di 2,5 miliardi avuto due anni fa.
Con lui c'è il ministro dell'Energia George Lakkotrypis, che potrebbe avere contatti con responsabili del gigante dell'energia russo Gazprom per discutere proprio di un possibile interesse nei giacimenti di gas ciprioti. Nei giorni scorsi, però, un alto responsabile della Gazprom aveva escluso che la compagnia fosse interessata ad assistere finanziariamente il governo cipriota in cambio dei diritti per l'esplorazione delle riserve di gas.
VENDITA DELLA BANCA POPOLARE AI RUSSI. Circa gli istituti di credito ciprioti, invece, gli investitori russi sarebbero interessati all'acquisto della Laiki Bank (Banca popolare), anche se il governo ha smentito l'ipotesi dei media locali.
Per la Francia il
piano di salvataggio è stato «un errore»
Sono
ore di attesa a Bruxelles, dove fonti Ue hanno spiegato che l'Eurogruppo sta
aspettando «gli eventi da Cipro», per vedere se il Paese presenterà o meno una
proposta alternativa al prelievo sui depositi bocciato dal parlamento di
Nicosia.
Nel Vecchio Continente le rerazioni a quanto accaduto finora sono state tutte negative: la Francia, attraverso un portavoce dell'Eliseo, ha criticato il piano di salvataggio definendolo «un errore», mentre il presidente del parlamento europeo Martin Schulz ha detto che non va imposto «un fardello ingiusto» sulle spalle «della gente comune e delle piccole imprese».
MERKEL CRITICATA IN PATRIA. In Germania invece è polemica fra l'Spd e il governo, con l'opposizione che ha accusato Angela Merkel di essere corresponsabile della débacle di Nicosia. La cancelliera tedesca ha detto che trovare una soluzione per Cipro è «un dovere» per l'Eurozona.
Il ministro dello Sviluppo economico italiano, Corrado Passera, ha sostenuto che «la cattiva gestione delle banche debba essere coperta da azionisti e, in caso, da obbligazionisti. Mai dai piccoli depositanti».
Nel Vecchio Continente le rerazioni a quanto accaduto finora sono state tutte negative: la Francia, attraverso un portavoce dell'Eliseo, ha criticato il piano di salvataggio definendolo «un errore», mentre il presidente del parlamento europeo Martin Schulz ha detto che non va imposto «un fardello ingiusto» sulle spalle «della gente comune e delle piccole imprese».
MERKEL CRITICATA IN PATRIA. In Germania invece è polemica fra l'Spd e il governo, con l'opposizione che ha accusato Angela Merkel di essere corresponsabile della débacle di Nicosia. La cancelliera tedesca ha detto che trovare una soluzione per Cipro è «un dovere» per l'Eurozona.
Il ministro dello Sviluppo economico italiano, Corrado Passera, ha sostenuto che «la cattiva gestione delle banche debba essere coperta da azionisti e, in caso, da obbligazionisti. Mai dai piccoli depositanti».
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