Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


mercoledì 11 aprile 2012

USA 2012: radio anti-Obama

I conduttori conservatori che condizionano la provincia.
Hanno la lingua tagliente, odiano Barack Obama, sfidano le regole e amano le provocazioni. I conduttori di talk show radiofonici americani più popolari sono tutti conservatori, hanno un ruolo decisivo nella politica americana e alcuni di essi sono in grado di dettare l’agenda politica delle campagne elettorali. Ma la loro disinvoltura rischia di essere un’arma a doppio taglio. E il re dei conduttori, idolo della destra a stelle e strisce, Rush Limbaugh è nei guai.
UN RUOLO CHIAVE IN PROVINCIA. Nell’epoca di Internet, negli Stati Uniti la radio ha ancora un ruolo importantissimo nella vita di tutti i giorni nelle grandi città, ma anche, e soprattutto, nelle aree di provincia. Fatti di musica, notizie e un continuo confronto in diretta con gli ascoltatori, i programmi radio riescono a cogliere lo spirito del Paese e a parlare alla pancia delle persone.
I programmi a microfono aperto non apprezzano le mezze misure e in barba all’equilibrio e al politically correct amano essere schierati, partigiani ed espliciti su ogni tema.
PYNE, IL PIONIERE DEI PARTIGIANI. È uno stile non nuovo per il pubblico statunitense. Il pioniere di questo genere si chiamava Joe Pyne e già dalla fine degli Anni 50 inaugurò una conduzione sopra le righe e provocatoria. Nei suoi show, poi approdati anche in tivù, amava invitare ospiti controversi e attaccare allo stesso modo la guerra del Vietnam e gli hippy, in un misto di conservatorismo e guasconeria anarchica.
IL CONDUTTORE PIÙ ASCOLTATO. Oggi la star è Rush Limbaugh. Si definisce, forse a ragione, il conduttore radiofonico più ascoltato e influente della nazione. Ha 61 anni e da più di 20 il suo programma viene diffuso da costa a costa. La sua parlantina, la sua retorica spiccia, la sua sensibilità da schiacciasassi, la sua capacità di annichilire in diretta chi lo critica, la sua passione faziosa per i valori conservatori lo hanno reso non solo celebre, ma anche ricco.
20 MLN DI ASCOLTATORI ALLA SETTIMANA. La sua voce viene trasmessa da 600 stazioni e raggiunge 20 milioni di ascoltatori ogni settimana. Ha contratti per 400 milioni di dollari, un aereo personale da 54 milioni e una tenuta principesca in Florida, a Palm Beach, località da cui manda in onda il suo show.

Limbaugh, temutissimo dai leader del Grand old party

Limbaugh dà voce a quello che i repubblicani pensano, ma non hanno il coraggio di dire. È rispettatissimo (e temutissimo) dai leader del Grand old party, che prendono le distanze dai suoi eccessi, ma sperano sempre in un suo sostegno al momento del voto. Nel corso delle primarie repubblicane ha tenuto banco, ma non ha espresso ancora una sua netta preferenza, lodando però in più occasioni Rick Santorum.
LA FIRS LADY MICHELLE PRESA DI MIRA. Il suo vero obiettivo, comunque, è il discredito dell’attuale presidente. Cercò di opporsi a Barack Obama fin dalle primarie democratiche del 2008 quando invitò i repubblicani a registrarsi come democratici per votare Hillary Clinton. Da quando Obama è alla Casa Bianca lo ha aggredito in ogni modo possibile, non di rado colpendo sotto la cintura, coinvolgendo nei suoi strali anche la first lady Michelle presa di mira sia per il suo modo di fare, ritenuto snob, sia per le sue forme giudicate abbondanti.
L'AUDIZIONE DEL CONGRESSO DEMOCRATICO. Ma l’irrefrenabile verve antiobamiana ha finito per metterlo nei guai. Alla fine di febbraio un gruppo di membri del congresso del Partito democratico ha tenuto un’audizione a Capitol Hill ospitando una studentessa dell’Università di Georgetown che ha sostenuto che la contraccezione debba essere in alcuni casi coperta dai piani sanitari pubblici.
Limbaugh, che disprezza la “Obamacare” e ogni forma di assistenza sanitaria pubblica, è esploso. «Questa ragazza» ha attaccato nel corso del suo show «dice di voler ricevere soldi per fare sesso. Questo cosa fa di lei? Una mignotta (“slut”)».
LA PROVOCAZIONE: SESSO E SOLDI PUBBLICI. Rush non si è limitato a questo, ha anche sostenuto che, facendo sesso grazie a soldi pubblici, le attività sessuali della studentessa andrebbero filmate e diffuse al pubblico pagante. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: nella tempesta mediatica seguita alla trasmissione (definita da qualcuno lo «slut-gate») decine di sponsor hanno deciso di ritirare i loro spot dallo show di Limbaugh tra cui grossi nomi come l’assicurazione Geico e la catena JC Penny.
IL SOSTEGNO DELLA COMPAGNIA DI DISTRIBUIZIONE. Clear Channel, la compagnia che distribuisce a livello nazionale il programma, ha proclamato però sostegno al conduttore definendolo il re indiscusso della radio. È tuttavia una gaffe che ha messo anche in imbarazzo i candidati repubblicani alle primarie, intempestivi e timorosi nel condannare le esternazioni del conduttore.

I conduttori radiofonici che fanno a gara a stroncare il presidente

Lo scivolone di Limbaugh rispecchia anche la condotta di altri popolari conduttori radiofonici conservatori che sembrano in competizione nell’accanirsi su Obama.

RIVELARE UN PASSATO DA “RADICALE”. Sean Hannity, un’audience di 13 milioni e mezzo di persone e un contratto da 25 milioni di dollari con Premiere Network, è dopo Limbaugh la voce più seguita tra i conduttori radiofonici. Cerca da tempo di rivelare un passato da “radicale” del presidente, ora una delle sue ultime trovate è sostenere che Obama in realtà non voleva eliminare Osama Bin Laden.
Glenn Beck ha già pagato le sue tirate al vetriolo contro il capo di Stato nel 2011 quando ha dovuto rinunciare a un programma televisivo che conduceva sull’emittente Fox News, cancellato per assenza di sponsor.

UNO SHOW CON PIÙ DI 7 MLN DI ASCOLTATORI. Ora prosegue le sue polemiche anti-presidenziali in uno show radiofonico che ha più di 7 milioni di ascoltatori. Il suo tormentone è accostare l’era Obama all’avvento del nazismo. Nei giorni scorsi ha paragonato il nuovo documentario elettorale del presidente The Road We've Traveled all’agiografia hitleriana di Leni Riefenstahl Il trionfo della volontà.
Non conosce mezze misureneppure Michael Savage che ai suoi 8 milioni di ascoltatori settimanali nel programma The Savage Nation cerca di spiegare da anni come Obama (che una volta chiamava Barack “madrassa” Obama) sia un usurpatore straniero con idee marxiste. Mark Levin ha un trascorso da capo di gabinetto ministeriale nell’amministrazione Reagan, ora conduce un popolarissimo show ritrasmesso da circa 150 emittenti. Ha dichiarato il suo supporto a Rick Santorum e sostiene ripetutamente che l’attuale amministrazione è la cosa più vicina a una dittatura che gli Stati Uniti abbiano mai conosciuto.

LE CROCIATE CONTRO IL PRESIDENTE. Le voci più ascoltate nelle radio americane predicano tutte il verbo della destra, ma i toni esasperati rischiano di fare il gioco di Obama. Le gaffe e le crociate contro l’inquilino della Casa Bianca sono forse solo un sintomo di un malessere più grande. Dopo l’ubriacatura dei Tea Party e l’attesa di una rinascita conservatrice che in realtà non c’è stata, i repubblicani e i conservatori americani, complici anche delle elezioni primarie più estenuanti che entusiasmanti, sono in difficoltà.( di Guido Mariani)

Nessun commento:

Posta un commento