Pensare Globale e Agire Locale

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domenica 8 aprile 2012

Francia 2012:il voto si coltiva

Confronto sull'agricoltura: Sarkò e Hollande affrontano i sindacati.
La politica può essere intesa, a seconda dei punti di vista, come una sfera di amicizia o al contrario come un mondo di lotta.
Giovedì 29 marzo i candidati alle presidenziali hanno però dovuto dimenticare per un attimo la competizione: hanno infatti risposto all'invito della Fnsea, principale sindacato francese di agricoltori, accettando di riunirsi per discutere del futuro del settore agricolo.
POLITICI RIUNITI PER L'AGRICOLTURA. Sette candidati, tra cui il presidente Nicolas Sarkozy e il socialista François Hollande, si sono succeduti sul palco di Montpellier. In più di mezzo secolo di Quinta Repubblica, mai così tante personalità erano state riunite per dibattere di un unico tema durante una campagna elettorale, come hanno ricordato gli organizzatori dell'evento.
ASSENTE LA SINISTRA RADICALE. A turno i leader politici hanno avuto 15  minuti per chiarire le proprie posizioni su temi legati al mondo rurale, davanti a 1.500 persone giunte da tutta la regione.
Nonostante l'assenza dei rappresentanti della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon, Nathalie Artaud e Philippe Poutou hanno infatti declinato l'invito, il dibattito è stato vivace.

Bayrou rilancia il settore che contribuisce all'economia della Francia

Il moderato François Bayrou ha aperto la discussione. «L'agricoltura», ha detto, «non è solo nelle braccia o nella mente, ma anche nel cuore. Ne so qualcosa, io che ho perso mio padre agricoltore a causa di un incidente sul lavoro».
Fedele al suo tema di predilezione del «produrre francese», Bayrou ha sottolineato quanto l'agricoltura debba «avere un ruolo di primaria importanza e di avanguardia» nell'economia del Paese, ricordando anche che il settore ha enormemente contribuito alla buona salute economica della Francia.
Fervente difensore dell'ambiente, il moderato ha anche notato che non «cederà un millimetro sulla questione dell'inquinamento e sui crediti stanziati per la ruralità».
SARKOZY CREDE NELL'AMBIENTE. Sulla falsa riga del presidente del Modem, anche gli altri candidati hanno rimarcato l'importanza dell'ambiente e dell'agricoltura.
Davanti a una platea tradizionalmente orientata a destra, Sarkozy ha proposto di ridurre la pressione fiscale che grava sui professionisti del settore. «Credo nell'ambiente e tengo a congratularmi con chi lo tutela», ha dichiarato il presidente, pur prendendo le distanze dallo spirito ecologista «repressivo e dogmatico».
SVILUPPO SOSTENIBILE PER HOLLANDE. Hollande ha fatto notare che il Partito socialista è stato l'unico a concludere un accordo con gli ecologisti di sinistra. Il socialista ha poi proposto di fare dello sviluppo sostenibile una fonte reale di reddito per chi opera nel settore agricolo.
«Facciamo di questa doppia aspirazione alla modernità e al rispetto dell'ambiente una sfida per la Francia», ha detto, discretamente applaudito dalla platea, che secondo stime voterebbe al 77% per il centrodestra (40% per Sarkozy, 18% per Bayrou e 15% per Marine Le Pen).
LE PEN CONTRO L'IMPORTAZIONE DI OGM. Molto polemico è stato l'intervento di Le Pen, esponente dell'estrema destra del Front national.
La candidata ha affermato di essere favorevole all'uscita dalla politica agricola comune istituita dall'Unione europea, prima di lanciarsi in un'arringa infuocata.
«Chi può dire di essere contrario allo sviluppo sostenibile?», ha detto Le Pen, «sono sicura che la corsa al profitto voluta dall'Organizzazione mondiale del commercio e dall'Ue è nociva tanto per il nostro ambiente quanto per la nostra società. Farò vietare l'importazione di Ogm».
La presidente del Fn è addirittura stata fischiata per aver accusato il direttore dell'Fnsea, Xavier Beulin, di difendere i suoi interessi personali piuttosto che quelli della categoria.

Governo criticato, ma il sindacato è soddisfatto delle nuove proposte

Le reazioni della platea e dai vertici del sindacato agricolo sono state nel complesso positive, come ha sottolineato Le Point.Tuttavia l'azione dell'attuale governo è stata aspramente criticata, in particolare gli obiettivi stabiliti dal ministro dell'Ecologia Nathalie Kosciusko-Morizet, giudicati irrealisti e dannosi per l'economia del settore, che rappresenta circa 1 milione di elettori e più di 500 mila di aziende francesi.
GLI AGRICOLTORI VOGLIONO LE RISORSE. Il peso della categoria è quindi tutt'altro che trascurabile, come ha notato Les Echos: le aspettative sono alte e numerose: gli agricoltori hanno espresso il loro bisogno di risorse, di manodopera giovane e di azioni coerenti a tutela dei loro interessi, troppo spesso trascurati perché troppo lontani dalla capitale.
EVENTO CON GRANDE ECO. L'evento, che ha goduto di un'ampia copertura mediatica, ha dato voce a chi di solito ha difficoltà a far sentire le proprie opinioni nonostante il contributo alla vita economica e al dinamismo del Paese, come ha analizzato L'Express. Chissà quale strategia tra quella di Hollande, che moltiplica gli spostamenti da città a città, e quella di Sarkozy, che invece si reca sempre più spesso nelle campagne di Francia, possa dare i frutti migliori.
(di Paolo Saccò)

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