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sabato 7 aprile 2012

ITALIA: Scandalo Lega, Maroni: pulizia, pulizia, pulizia

Il Senatur in via Bellerio. La segretaria: Bossi informato di tutto. Ma Castelli lo difende: Umberto non sapeva nulla

Roma, 7 apr. - L'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni, oggi triumviro leghista, chiede dalla sua pagina Facebook "pulizia, pulizia e pulizia, senza guardare in faccia a nessuno". Maroni rilancia l'appuntamento per la manifestazione organizzata dalla sua corrente per martedì a Bergamo e ribattezzata, dopo le dimissioni di Bossi, "la grande serata dell'orgoglio leghista".

Lo scandalo che ha coinvolto i vertici del Carroccio porta Maroni a fare una professione di nostalgia: "Rivoglio la Lega che conosco - scrive - quella dei militanti onesti che si fanno un culo così sul territorio senza chiedere nulla in cambio, se non la soddisfazione di sentirsi orgogliosi di essere leghisti".

E Umberto Bossi ha raggiunto oggi la sede della Lega a Milano in via Bellerio. Qui è stato raggiunto da Roberto Castelli, Francesco Speroni e Giancarlo Giorgetti. Al momento mancano all'appello proprio gli esponenti del triumvirato che dovrà guidare la Lega fino al congresso federale, cioè Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago.

Prima di fare il suo ingresso in via Bellerio Roberto Castelli si è fermato a parlare con i cronisti spiegando di essere stato chiamato da Umberto Bossi mentre stava partendo per la montagna e di essere tornato indietro, ma di non sapere se la convocazione fosse a titolo personale oppure se per un vertice. Castelli, alla domanda se secondo lui Umberto Bossi sapesse qualcosa dell'utilizzo in proprio dei fondi pubblici da parte dell'ex tesoriere della Lega Belsito, ha ribadito che Bossi "non sapeva niente".

Mentre continuano a emergere nuovi particolari sull'inchiesta Belsito. Umberto Bossi, secondo una delle segretarie dell'ex leader del partito, Daniela Cantamessa, sapeva delle irregolarità nei bilanci della Lega. Davanti ai pm di Milano e Napoli, ha affermato "io stessa avevo avvisato Bossi delle irregolarità del Belsito, o meglio della sua superficialità ed incompetenza e del fatto che la Rosy Mauro era un pericolo sia politicamente e sia per i suoi rapporti con la famiglia Bossi. Non nominai a Bossi la moglie perchè mi sembrava indelicato".

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