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domenica 8 aprile 2012

Bossi e il terremoto nella Lega all'estero

Per la stampa estera il leader della Lega era un provocatore di destra.


Venerdì, 06 Aprile 2012 -
Non è morbido il Financial Times, celebre quotidiano della City, con Umberto Bossi e il terremoto nella Lega Nord. Le descrizioni delle vicende del partito  aprono l’edizione odierna del giornale, che ricorda il Senatùr come il «70enne che ha guidato fin dagli esordi una formazione populista e anti-immigrazione».
FT, «CASO STUPEFACENTE». Il Ft racconta lo scandalo del finanziamento che ha travolto prima Francesco Belsito e poi il segretario Bossi e segnala lo stordimento dell’opinione pubblica: «Per un partito che ha lavorato sull’immagine di Roma ladrona, il caso ha stupito anche quegli italiani che si sono sempre opposti al linguaggio osceno e abrasivo di un leader populista e infiammabile».
Infine, il quotidiano fa un previsione politica-elettorale: «Alla vigilia delle elezioni amministrative del 6 maggio, la Lega Nord rischia un crollo di voti che potrebbero confluire verso il partito di Silvio Berlusconi».

Wsj: «Ha mollato l'agitatore, forza trainante della Lega»

Il Wall Street Journal ha sottolineato invece le divisioni politiche all'interno della Lega, che avevano iniziato a segnare il declino dell'«agitatore della Lega Nord» ben prima della sua uscita di scena.
«Bossi aveva fatto della rettitudine del nord la bandiera etica del suo partito, da contrapporre alla dissolutezza dell'establishment politico romano», ha scritto il quotidiano americano, «l'inchiesta sulla corruzione rischia di minare questa reputazione. E di incoraggiare i dissidenti del partito che avevano sollecitato i vertici a fare un'opera di pulizia».
IL LEADER DEL «DITO MEDIO». Di certo, le dimissioni del Senatùr, mettono «fine alla sua reggenza durata decadi. A lungo il grande masticatore di sigari, sopravvissuto nel 2004 a un ictus, Bossi è stato la forza trainante del partito, spesso redarguendo i suoi oppositori con parole taglienti, altre volte alzando il dito medio. Tuttavia», ha sottolineato il Wsj, «Bossi manterrà la posizione numero 2 all'interno della Lega. Un ruolo, per molti, onorario».

Welt, Figaro, Pais: «Getta la spugna il socio di Berlusconi».

«Il populista di destra se ne va», ha titolato die Welt, nel suo “coccodrillo” sul patron dimissionario della Lega Nord. Poi ha ricordato come il «partito di Bossi sia stato travolto, nei giorni passati, in una spirale di scandali di corruzione e ruberie». «Un'indagine nella quale, tuttavia, il 70enne Bossi, vecchio compagno di governo di Silvio Berlusconi», ha precisato il quotidiano tedesco, «non risulta indagato».
LE FIGARO: «VIA IL PROVOCATORE». L'inchiesta sull'appropriazione indebita investe una formazione politica, ha ricostruito il commentatore, che «finora si era fregiato di rappresentare un Nord Italia pulito, estraneo al malaffare . Bossi infatti era noto per le sue aspre critiche alla “palude romana” e al Sud».
Per Le Figaro «il provocatore ha gettato la spugna»: «Umberto Bossi ha abbandonato a sorpresa giovedì sera la direzione della Lega Nord. Coinvolto in un clamoroso scandalo di sottrazione di fondi che ha toccato tutta la sua famiglia, il provocatore della politica italiana ha annunciato le sue dimissioni in pieno consiglio federale», ha scritto il quotidiano francese.
EL PAIS, «POSIZIONE INSOSTENIBILE». Anche El Pais ha riportato la notizia dell'«ex ministro delle Riforme del federalismo, storico alleato di governo di Berlusconi e leader incontrastato del movimento indipendentista Lega Nord, che ha presentato le sue dimissioni “irrevocabili”».
Dopo che le «procure di Milano, Napoli e Reggio Calabia hanno iniziato a investigare sui conti del suo partito», ha commentato il quotidiano spagnolo, «la posizione di Bossi era diventata insostenibile».

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