Islamisti arrestati progettavano dei sequestri
Fra gli obiettivi, un magistrato con un nome ebraico
3 apr. - Gli islamisti arrestati venerdì scorso in Francia in una retata della polizia a seguito delle indagini sulla strage di Tolosa stavano progettando dei sequestri. Lo hanno riferito oggi fonti vicine alle indagini.
"Sembra che alcuni di loro pianificassero dei sequestri, incluso quello di un magistrato con un cognome di tipo ebraico", hanno detto le fonti. Diciannove persone, di cui tre donne, sono state arrestate venerdì scorso dalle forze di sicurezza francesi. Fra gli arrestati vi è anche il capo del disciolto gruppo salafita Forsane Alizza, Mohammed Ashamlan.
"Sembra che alcuni di loro pianificassero dei sequestri, incluso quello di un magistrato con un cognome di tipo ebraico", hanno detto le fonti. Diciannove persone, di cui tre donne, sono state arrestate venerdì scorso dalle forze di sicurezza francesi. Fra gli arrestati vi è anche il capo del disciolto gruppo salafita Forsane Alizza, Mohammed Ashamlan.
Sondaggio: Sarkozy vince primo turno, perde al secondo
Al ballottaggio, Hollande sarebbe eletto con il 55% dei voti
Parigi, 3 apr. - Il presidente Nicolas Sarkozy è in testa alle intenzioni di voto per il primo turno delle elezioni presidenziali in Francia, ma sarebbe sconfitto al ballottaggio contro il candidato socialista Francois Hollande. E' quanto emerge da un sondaggio Ipsos pubblicato martedì, realizzato da France Television, Radio France e Le Monde.
Secondo il sondaggio popolare, Sarkozy è accreditato del 29,5% dei voti al primo turno, contro il 27,5% del suo avversario socialista. Ma al ballottaggio, Hollande sarebbe eletto con il 55% delle preferenze contro il 45% dell'attuale capo di Stato e candidato dell'Ump.
Al primo turno, inoltre, Jean-Luc Melenchon si fermerebbe al 14,5% dei voti, Marine Le Pen al 14% e Francois Bayrou al 10%.
Secondo il sondaggio popolare, Sarkozy è accreditato del 29,5% dei voti al primo turno, contro il 27,5% del suo avversario socialista. Ma al ballottaggio, Hollande sarebbe eletto con il 55% delle preferenze contro il 45% dell'attuale capo di Stato e candidato dell'Ump.
Al primo turno, inoltre, Jean-Luc Melenchon si fermerebbe al 14,5% dei voti, Marine Le Pen al 14% e Francois Bayrou al 10%.
Presidenziali, Eva Jolie cade da scale, è in ospedale
Candidata verde sarà dimessa già in giornata
Parigi, 2 apr. - La candidata ecologista alle presidenziali francesi, Eva Joly, dovrebbe essere dimessa già oggi dall'ospedale dove ha trascorso la notte a seguito di una caduta dalle scale. Lo ha dichiarato il suo direttore di campagna, Stéphane Sitbon-Gomez, precisando che Joly riprenderà da domani le sue attività.
"Nessun incontro è stato annullato e la campagna continua", ha affermato, aggiungendo solo che Eva Joly, 68 anni, accreditata con il 2% delle intenzioni di voto nei sondaggi, non prenderà parte agli impegni odierni. "Tutti gli altri incontri della settimana sono stati mantenuti", ha aggiunto. "Ha fatto una caduta non grave e non vi è ragione di preoccuparsi", ha dichiarato, da parte sua, Cécile Duflot, segretario nazionale di Eelv. Eva Joly è caduta dalle scale uscendo da un cinema parigino e ha battuto leggermente la testa.
La Costituzione francese prevede un rinvio fino a un massimo di 35 giorni del voto alle presidenziali nel caso in cui le condizioni di salute impedissero ad un candidato di condurre la campagna per più giorni.
"Nessun incontro è stato annullato e la campagna continua", ha affermato, aggiungendo solo che Eva Joly, 68 anni, accreditata con il 2% delle intenzioni di voto nei sondaggi, non prenderà parte agli impegni odierni. "Tutti gli altri incontri della settimana sono stati mantenuti", ha aggiunto. "Ha fatto una caduta non grave e non vi è ragione di preoccuparsi", ha dichiarato, da parte sua, Cécile Duflot, segretario nazionale di Eelv. Eva Joly è caduta dalle scale uscendo da un cinema parigino e ha battuto leggermente la testa.
La Costituzione francese prevede un rinvio fino a un massimo di 35 giorni del voto alle presidenziali nel caso in cui le condizioni di salute impedissero ad un candidato di condurre la campagna per più giorni.
Parigi, dipendenti Fnac sequestrano il boss
Sette ore di sequestro per chidere aumenti e stop ai tagli
Parigi, 31 mar. - Sequestrare i dirigenti sta diventando quasi una prassi in Francia. Dopo Siemens, Cartepillar e Molex, giovedì scorso gli impiegati della Fnac hanno sequestrato per sette ore Bruno Ferrec, direttore di nove librerie Fnac della capitale.
Il sequestro è stato per così dire l'atto finale di una riunione organizzata in un Hotel per un negoziato salariale. Circa 150 dipendenti chiedevano un aumento dei salari e il blocco di un piano di tali (anche di posti di lavoro) ma hanno incontrato la ferma opposizione della direzione. "La cosa che ci ha più choccati è stato il disprezzo totale verso i salariati, il direttore parlava di 'popolazione' per definire i suoi impiegati" ha detto Catherine Gaigne, del sindacato Sud.
Il risultato è stata la decisione di sequestrare il direttore e avviare una serie di agitazioni e scioperi.
La Fnac ha approvato nel gennaio scorso un piano di tagli per 80 milioni di euro. Oltre alla rinegoziazione di aqlcuni costi di gestione è in programma anche il taglio di 310 posti di lavoro. Ma per i sindacati il gruppo non è in crisi, come testimoniano i dividenti ricevuti nell'anno passato dagli azionisti (3,5 euro ad azione).
Il sequestro è stato per così dire l'atto finale di una riunione organizzata in un Hotel per un negoziato salariale. Circa 150 dipendenti chiedevano un aumento dei salari e il blocco di un piano di tali (anche di posti di lavoro) ma hanno incontrato la ferma opposizione della direzione. "La cosa che ci ha più choccati è stato il disprezzo totale verso i salariati, il direttore parlava di 'popolazione' per definire i suoi impiegati" ha detto Catherine Gaigne, del sindacato Sud.
Il risultato è stata la decisione di sequestrare il direttore e avviare una serie di agitazioni e scioperi.
La Fnac ha approvato nel gennaio scorso un piano di tagli per 80 milioni di euro. Oltre alla rinegoziazione di aqlcuni costi di gestione è in programma anche il taglio di 310 posti di lavoro. Ma per i sindacati il gruppo non è in crisi, come testimoniano i dividenti ricevuti nell'anno passato dagli azionisti (3,5 euro ad azione).
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