Certo che in fatto di
simpatia il presidente del consiglio ne emana da tutti i pori, ne ha talmente
tanta che come dice la saggezza popolare .... il troppo stroppia.
In queste ore sembra che
si sia perfezionato l'accordo con il condannato per la riforma del Senato e lui
non esita a lanciare il messaggio che annuncia l'accordo, un messaggio
sintetico ... "Ora tutti devono mangiare questa minestra" ... che si
meriterebbe come risposta un bel vaffà alla maniera grillina. Ma ormai il
popolo sovrano o meglio una parte del popolo sovrano che non è la maggioranza,
lo ha investito di un potere che lui, strafottente ed ambizioso senza limite,
usa sbeffeggiando chi gli si pone di traverso. E comunque nel nuovo accordo
sulla riforma del senato c'è poco di nuovo, briciole per accontentare i
desideri del condannato.
Si è partiti da un
senato composto per 1/ da sindaci e 2/3 da consiglieri regionali, ma dopo la
vittoria del Pd nelle recenti elezioni amministrative, Forza Italia ha sbattuto
i piedi in quanto con questa composizione la seconda camera avrebbe
rappresentato una roccaforte del Partito Democratico.
Ora il condannato ha
strappato un sindaco per regione ed una rappresentanza per 3/4 di consiglieri
regionali, questo è il livello della trattativa, che la dice lunga sulla natura
della riforma di una istituzione che comunque avrà compiti importanti.
Si ragiona sulla
convenienza o meno che i due partiti, Forza Italia e Pd, nella composizione del
senato e non certo su criteri oggettivi. Naturalmente il nodo centrale, quello
della elettività, non viene nemmeno preso in considerazione e quindi tutto
rimane come prima, la minestra è sempre la stessa ed è solo riscaldata.
L'accoppiata riforma del
senato più legge elettorale consegneranno ai cittadini nuove istituzioni la cui
composizione sarà di fatto scelta dai partiti.
Se andranno in porto
queste due riforme il cittadino potrà eleggere direttamente solo i sindaci ed i
consiglieri regionali, poi composizione della camera e composizione del senato
saranno decise direttamente dai partiti e peggio ancora, vista la situazione
attuale, da padri-padroni dei partiti stessi.
Un colpo mortale alla
democrazia del nuovo stato italiano nel quale l'elettore conterà sempre meno ma
comunque una situazione favorita dall'elettore stesso alla luce dei risultati
delle recenti elezioni europee dove quel 40.8% in realtà rappresenta circa il
22% del paese.
E con il 22% Renzi farà
il bello ed il cattivo tempo per diversi anni.
Ritorno al “Popolo Bue”
?
(Antipolitico)
Nessun commento:
Posta un commento