Negli
ultimi due anni da Atene sono giunte notizie tali da far accapponare la pelle.
Già nel 2011 le politiche della Troika avevano fatto chiudere 1 negozio
su 4: oggi ne sono rimasti la metà, rispetto al
periodo pre-crisi. La situazione è peggiorata e sta peggiorando progressivamente
e inesorabilmente: esattamente quello che – in tono minore, almeno per ora –
sta accadendo da noi.
Hanno
licenziato migliaia di statali, ridotto all’osso gli stipendi, tagliato del 25% anche le pensioni da 700€ al mese,
e messo in vendita i propri gioielli (è
recente la messa sul mercato di 110 bellissime spiagge, che
diventeranno i “lidi privati” dei
lobbisti, magari i responsabili della situazione greca.)
Bambini abbandonati dai genitori disperati
che non sanno come sfamarli e prendersi cura di loro:
i casi di questo tipo sono in costante aumento, come lo è il
numero dei senzatetto. Secondo i dati Unicef il 30% dei bambini greci vive in condizioni di povertà.
La fila dei disperati che chiedono un pezzo di pane agli
enti caritatevoli si allunga di giorno in giorno. Quando al mercato è stato
distribuito cibo gratis, per accaparrarsi una busta di alimenti è finita in rissa:
scene che fino a qualche anno fa credevamo di non dover vedere in un paese
dell’UE.
C’è
chi è arrivato a inocularsi il virus dell’HIV per ammalarsi e ottenere
il sussidio di 700€ previsto per i malati (con il concreto
rischio che questo tipo di aiuti sia prossimamente eliminato…)
Sono
inevitabilmente aumentati i furti, lo spaccio di droghe pesanti – con la diffusione della ‘sisa’, la droga dei poveri, una
sostanza micidiale – e tutti reati di allarme sociale, compresi
i crimini violenti. La polizia reprime sempre più duramente anche i reati
minori o indotti da uno stato di effettiva necessità e indigenza: la giustizia è allo sbando, abusi di potere
e violenze sono sempre più frequenti e diffusi, come dimostrano anche le
persecuzioni, mediante false accuse, perpetrate a danno
degli euroscettici.
Il
sistema sanitario è al collasso: alcuni ospedali sono “autogestiti”, ogni
giorno 2.300 greci perdono la possibilità di curarsi,
alcune case farmaceutiche hanno interrotto le forniture di farmaci antitumorali a
causa di insolvenze. E’ di un mese fa la notizia di un paziente che, giunto in sala operatoria, è stato riportato in corsia
perché si sono accorti che non fosse assicurato;
ormai nemmeno i malati di epatite
vengono curati se sprovvisti di assicurazione. La mortalità
infantile è quasi raddoppiata nel giro di pochi
anni.
Le
condizioni di lavoro – che dagli anni 80′ fino al 2000 erano migliorate
sensibilmente e costantemente – sono regredite a livelli da medioevo: i
“contratti di lavoro” sono carta straccia, chi vuole lavorare deve accettare stipendi di poche centinaia di euro ed
essere disposto a lavorare tutto il giorno a ritmi serrati, senza nessun
diritto, ne garanzia: e la povertà ha fatto tornare di moda addirittura il
baratto.
Molte
persone non hanno capito ciò che è avvenuto in Grecia: ovvero la causa del
disastro. I cosiddetti “mercati” hanno messo in ginocchio il paese imponendo un
tasso di interesse sul debito pubblico (sui titoli di stato) che sarebbe
insostenibile per qualsiasi nazione del mondo. Quando lo spread italiano superò
quota 500 punti, in Grecia è arrivato a 1.500! Tradotto in soldoni, l’Italia
doveva pagare un tasso di interesse superiore al 6% sui titoli di stato, la
Grecia addirittura il 15%!
La disfatta della Grecia è stata
decisa a tavolino: una sorta di “esperimento” per capire a che livello possono
spingersi e verificare quali sono le reazioni dei cittadini. E la maggioranza dei cittadini greci non ha
compreso cosa è accaduto: certo, hanno contestato le politiche della Troika e
il governo che le ha imposte, ma un po’ come da noi, i cittadini attribuiscono
la responsabilità al governo, alla malapolitica, a sprechi-corruzione-evasione,
etc. e la “valvola di sfogo” di molti greci sono gli stranieri: bersaglio
preferito dei neonazisti di Alba Dorata…
L’esperimento sociale della Troika raggiunge questo nuovo stadio
L’esperimento sociale della Troika raggiunge questo nuovo stadio
“Vi ricordate la servitù e i
contadini nei bei tempi passati del feudalesimo medioevale? Se la risposta è
no, ho delle buone notizie per voi! E’ consuetudine nel mondo del
lavoro in Grecia oggi ottenere la paga in beni, il baratto, invece che in
salari. Rivive il feudalesimo nella Grecia della moderna Unione
Europea e della zona euro”. Con questa premessa in uno dei suoi ultimi post, il
blog greco KTG riporta
un’inchiesta condotta dall’Istituto del lavoro della Confederazione dei
sindacati (GSEE), definendola scioccante ma non così inattesa se si considera
che per le leggi dell’austerità, della depressione indotta e della
competitività, le condizioni di lavoro e di salario hanno reso i cittadini
greci degli schiavi moderni.
Ecco
alcuni dati dell’inchiesta, così come riportata da KTG:
i lavoratori ricevono stipendi con
ritardi dai 3 ai 12 mesi
i lavoratori ricevono un terzo dei
loro salari, il resto è pagato attraverso servizi come ad
esempio la possibilità di dormire in un albergo, buoni pasto e coupon per
acquisti di altri beni al supermercato.
I datori di lavoro non pagano
tredicesima e quattordicesima come
obbligati per legge, ma in cambio offrono couppon per cibo e benzina.
Costringono poi i lavoratori a firmare per il fatto che hano ricevuto l’intero
bonus. GSEE stima che oltre un milione di lavoratori non ha ricevuto tredicesima
e quattordicesima.
I giovani lavoratori sotto i 25 anno
anni sono assunti con contratti mensili per lavoro part-time di 4 ore al giorno e salari di 180 euro al mese. Con 25 giorni
lavorativi si tratta di uno stipendio di 7,2 euro al giorno e più o
meno 1.72 euro l’ora! KTG ricorda l’indignazione della prima “riforma
del lavoro” nel 2011 che aveva tagliato drasticamente i salari fino a paghe da
3 euro l’ora. Ma ora si è passati alla rassegnazione e non ci si indigna
neanche più…
Secondo il diritto del lavoro, il
salario minimo per coloro che hanno meno di 25 anni dovrebbe essere di 480 euro
per un lavoro full-time. Ma a chi interressa le leggi quando la domanda del
lavoro è straordinaria, il tasso di disoccupazione enorme e la liquidità in
circolazione è scarsa perché le banche stanno risparmiando?
I lavoratori greci, prosegue Ktg,
saranno presto abilitati a pagare le loro bollette e il loro affitto in coupon
per detergenti o buoni pasto. E’ strano come nel 2011 e 2012 i greci
hanno fatto un tuffo nel passato ad i tempi di Chrles Dickens, mentre nel 2013
e 2014 si è arrivati fino al Medio Evo. “Posso immaginare che in un
paio di anni, la Troika si lamenterà della mancanza di abilità del mondo nel
lavoro e di fondi sociali assicurativi vuoti nella competitiva Grecia”,
conclude Ktg.
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