Pensare Globale e Agire Locale

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lunedì 16 giugno 2014

ITALIA - Tutte le analogie tra Fanfani, Occhetto e Renzi


Negli anni ’50 la scoperta del cadavere di Wilma Montesi su di un litorale romano inaugurò la stagione degli scandali all’italiana: destinati cioè a rimanere privi di spiegazioni plausibili, ma ricchi di implicazioni e di conseguenze politiche. Inizialmente si disse che la ragazza fosse rimasta vittima di un pediluvio; ben presto, però, le indagini presero un’altra direzione arrivando ad ipotizzare che la povera Wilma fosse capitata in un giro ‘’a luci rosse’’ della ‘’Roma bene’’.  In seguito, Amintore Fanfani, allora ministro degli Interni, fu accusato, nelle ricostruzioni di quegli eventi, di aver pilotato l’inchiesta allo scopo di estromettere la vecchia classe dirigente democristiana la cui personalità più influente, il ministro degli Esteri Attilio Piccioni, fu indotto a dimettersi perché il figlio Piero, valente musicista, venne coinvolto nella vicenda, anche se non ne furono mai provate le effettive responsabilità.

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Ai tempi di Tangentopoli, nei primi anni ’90, Achille Occhetto riuscì a regolare i conti con l’ala filo socialista del partito, i cosiddetti miglioristi, quando taluni esponenti di quel gruppo vennero inquisiti dal pool Mani pulite. Ma nel complesso gli ex Pci furono risparmiati, un po’ perché nei confronti dei loro dirigenti non venne applicato il principio del ‘’non potevano non sapere’’, che invece venne ampiamente usato nel caso di Bettino Craxi. Ma a salvare il vertice di Botteghe Oscure fu, soprattutto, Primo Greganti, il quale, nonostante il carcere, seppe stare alle ‘’regole di ingaggio’’ disposte per quanti,  a suprema gloria del partito, erano incaricati, come il compagno G., di trovare finanziamenti illeciti. A loro si chiedeva, se scoperti, di  assumersi la responsabilità in proprio e di tacere sempre e comunque, anche quando il partito li abbandonava al loro destino arrivando persino ad infangarli sul piano personale, come prescriveva il copione.

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Giorgio Orsoni non è Primo Greganti, ‘’aduso ad obbedir  tacendo’’. C’è da credere, dunque, che l’ex sindaco  vuoterà il sacco. Vogliamo scommettere che Matteo Renzi cercherà di utilizzare  lo  scandalo del Mose, per liquidare i ‘’vecchi’’ gruppi dirigenti, sulle cui spalle – nella logica del ‘’loro e noi’’ – verrà  scaricata la responsabilità delle mazzette?

(Giuliano Cazzola)

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