
Motivo n. 5: ‘Perché siamo geniali. Nessuno è altrettanto bravo a trasformare una crisi in una festa’;
n. 7: ‘Perché abbiamo gusto. Sappiamo istintivamente che cos’è bello, originale e genuino’;
n. 16: ‘Perché Trieste è il sud del nord, il nord del sud, l’est dell’ovest e l’ovest dell’est’;
n. 17: ‘Perché Venezia fa credere a ogni turista di essere un poeta’;
n. 28: Perché abbiamo la testa all’Europa, la pancia al vento e i piedi a mollo nel mare’;
n. 44: ‘Perché abbiamo il mare, le montagne, le colline, la pianura, città poetiche, isole profumate, fiumi vivaci e grandi laghi. Certo, mancano il Grand Canyon e la Grande Muraglia. Ma ci stiamo organizzando’;
n. 54: ‘Perché abbiamo ‘cappuccinizzato’ il pianeta, e in Italia un caffè non si nega a nessuno’;
n. 78: ‘Perché in ogni laboratorio del mondo ci sono un computer, una pianta verde e un italiano (prima o poi restituitecelo, però);
n. 81: ‘Perché le piazze sono salotti e sale d’attesa, mercati e assemblee, passarelle e palestre’.
Questi sono alcuni esempi delle caratteristiche italiane elencate nell’articolo, che dovrebbero far rinascere un sentimento nazionalista. Perché forse, ciò che manca nel popolo italiano è la fiducia, sebbene il lanciare uno sguardo ai disordini che questa recessione sta provocando bisognerebbe cercare di avere il coraggio di tenere duro e continuare a credere che un giorno ‘risorgeremo’. Sì, perché a parole potremmo essere tutti bravi a promettere a noi stessi di trovare la forza per credere ancora nelle istituzioni vigenti e nelle loro decisioni interne ed estere, ma riuscire a concretizzare il pensiero in fatti, talvolta risulta difficile e complicato. Pensiamo però ad alcuni fattori: la ‘Grande crisi’ che ci colpì nell’ormai lontano 2008 ha creato sbilanciamenti evidenti nei settori primari, secondari e terziari. L’Italia è riuscita a rimanere ‘in piedi’ grazie soprattutto alle imprese ‘nostrane’ che si occupano di esportazioni dei nostri prodotti all’estero. Ma non solo: il ‘Made in Italy’ ha resistito alla forte depressione finanziaria e, giocando con i pregi che, sebbene increduli, il nostro Paese possiede, è riuscito a far risalire i livelli di turismo nelle città italiane. Per risalire ancora dovremmo investire sulle famiglie e sull’istruzione. In primis, la famiglia è il luogo in cui gli uomini danno il ‘via’ alla loro formazione e alla loro educazione, la ‘culla’ del pensiero e la matrice principale della tradizione. Dal primo input che avviene nel focolare domestico, l’istruzione dovrebbe raccoglierne i benefici e continuare con il processo di preparazione al mondo per avviare al meglio ciò che poi sarà il ‘futuro’. Una speranza italiana ancora esiste: quella di una forte ripresa in ogni settore. Ma ciò che dovrebbe far riflettere, in fondo, è la necessità urgente di una riscoperta della moralità, che ci conduca verso la conclusione di questi anni bui con uno sguardo non solo alla nostra bellissima Italia, ma soprattutto alla più grande Europa.
Ilaria Cordi
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