Pensare Globale e Agire Locale

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mercoledì 1 maggio 2013

ITALIA - Vent'anni fa le monetine al Raphael. Eppure i socialisti debbono ritrovare la strada


Vent'anni fa le monetine al Raphael… vent’anni di diaspora socialista. Di processi ingiusti, d’accuse spesso infondate, di tradimenti vergognosi, di sadiche omertà.
Criminalizzati dai processi di Tangentopoli che “rivoltando l’Italia come un calzino” ha scelto di regalaci tanta improvvisazione e pressapochismo. Le ferite stentano a rimarginarsi. Eppure dobbiamo ritrovare la strada, riconoscere i valori, ritrovare i simboli che ci tengano insieme.
Giorgio Napolitano ha voluto con forza questo governo non solo perché oggettivamente era l’unico possibile, ma soprattutto per dimostrare che la politica può essere recuperata, può ancora esprimere il meglio, può ancora rivolgersi alla gente tornando ad imprimere fiducia nelle istituzioni. Non sarà facile, lo sa bene Enrico letta, lo sa bene il PDL che guadagna il “reciproco riconoscimento” in una fase eccezionale ma sa che, creato il precedente, non si potrà più delegittimarsi a vicenda. In molti lo hanno compreso nel PD. Chi non l’avesse ancora compreso si accinge a lasciare quella formazione politica.
Inizia finalmente la vera transizione verso il nuovo. E in questa transizione vera, diversa da quella falsa che abbiamo vissuto dopo la prima Repubblica, si pone una prospettiva nuova per il socialismo riformista. Diciamocelo senza falsi pudori, Il vero inciucio in questi anni si è consumato non fra PD e PDL ma all’interno dei due partiti nell’illusione di dar vita ad un partito attraverso un aggregazione elettorale e mai Politica. Oggi guardando al PD vedo tanta exDC, poco exPCI, molti opportunisti disponibili ad utilizzare il contenitore come una porta d’Hotel dal quale si entra e si esce a piacere. Non è diverso il PDL anche se abilmente condotto da Silvio Berlusconi. Il Berlusconismo avrà pure raccolto il più grande successo di questi anni, ma lo ha colto in un tramonto irreversibile, più per altrui demerito che per merito proprio. Con la reciproca legittimazione tante “forze illuminate” devono liberarsi e cominciare insieme la “ricostruzione” E’ ora di porre fine all’equivoco e di lavorare per la costruzione di un grande partito socialista riformista europeo. Per farlo è necessario tenere lontano gli opportunisti, quelli come Niki Vendola che hanno tentato goffamente di appropriarsi di questo ruolo. clamorosamente sconfitto proprio nella sua Puglia, si sta già preparando, con i toni populistici e demagogici che gli sono propri, ad appropriarsi della futura guida della maggioranza della eterna minoranza di questo paese!
E’ giunto quindi il momento di mettere da parte tutti i rancori. Parlo non a caso di rancori e non di memoria storica rappresentata dai valori di riferimento che vanno riscoperti e ripristinati assumendo il lavoro, l’equità sociale, la solidarietà, la giustizia giusta come humus nel quale piantare radici che vengono da lontano e che possono tornare a rifiorire. Unità socialista oggi è un obiettivo proponibile…perché non cominciamo da queste pagine. Tanti gruppi che si richiamano a Bettino, ai nostri valori, alla nostra storia, al socialismo, al socialismo, al laburismo… Riuniamoli tutti in un gruppo solo, senza primogeniture ed egoismi…Forse potremmo riprendere, quanto meno nel dibattito, ad essere protagonisti di una politica che ricostruisce la sua autorevolezza e che non può prescindere dal riformismo socialista e dalla nostra “voglia del fare” di cui si sente tanto la mancanza. Se siete d'accordo condividete e diffondete il messaggio a tutti i socialisti.

Alfredo Venturini

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