Pensare Globale e Agire Locale

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domenica 12 maggio 2013

ITALIA - Presidente Grasso, da che parte sta?


L'incredibile gaffe del presidente del Senato che entra a gamba tesa nel dibattito sulla legge di Cittadinanza.

sabato 11 maggio 2013 - Incredibile, ma vero. Il ministro per l'Integrazione, Cécile Kyenge, è presa di mira e lasciata da sola. Chi segue l'attualità non può non vedere, sentire e leggere le critiche repellenti e gli attacchi ingiustificati nei confronti della neo-ministra. C'è chi critica per rifarsi un'immagine politica come il politicante senza identità Magdi Allam, c'è chi sostiene il governo ma non vuole votare la Cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. E tutto è comprensibile, ma nessuno si sarebbe aspettato l'uscita del presidente del Senato Grasso con l'affermazione allarmista e pessimista: «Non possiamo fare in modo che l'Italia diventi il Paese dove sbarcano le puerpere soltanto per far ottenere la cittadinanza italiana ai figli».

Caro presidente Grasso, la discussione accesa sulla Cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia è una proposta di buon senso inserita nei punti programmatici del Partito Democratico, caldeggiata tante volte dal presidente della Repubblica Napolitano, da tutti i leader del centro sinistra e condivisa da alcuni politici del centro destra. Oggi, la sua dichiarazione non gioca a suo favore, evidenzia notevolmente la sua scorrettezza anche nei confronti del Partito democratico che l'ha candidato e ha creduto molto in lei. L'impegno civile di Cécile Kyenge è noto, la proposta è nata dalla maggioranza degli italiani che non vuole i quartieri ghettizzati come le banlieues parigine. Ricordiamo signor presidente che molti cittadini che hanno avuto la cittadinanza italiana "ius sanguinis", non vivono in Italia, non parlano l'italiano e non contribuisco allo sviluppo del paese. Noi, chiediamo la Cittadinanza per i figli di immigrati nati e residenti in Italia, che vanno a scuola insieme ai ragazzi italiani, che parlano l'italiano e conoscono la storia politica e culturale dell'Italia. Tanti di loro non tornano nel paese d'origine dei loro genitori, o meglio non parlano la lingua d'origine. Essi sono a tutti gli effetti italiani. Rifiutare loro la Cittadinanza, è un atto di inciviltà. Presidente, con tutto il rispetto, ci dica da che parte sta?

Cheikh Tidiane Gaye, poeta e scrittore

ps. La replica della Kyenge alle parole del presidente del Senato, sollecitata dai giornalisti a Firenze a margine del Festival dell'Europa: «Non ho mai detto che l'Italia deve applicare uno ius soli puro. Ho parlato di ius soli senza specificare - ha aggiunto -, dibatteremo insieme per decidere quale modello applicare».

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