Una nuova biografia della
cancelliera tedesca indaga sulla sua vita ai tempi della Rdt. Svelando che i
suoi rapporti con il potere comunista non sono mai stati freddi come lei
afferma. Estratti.
Richard Herzinger 15 maggio 2013 WELT AM SONNTAG Berlino
Esce questa settimana
in Germania Das erste Leben
der Angela M. "La prima vita di Angela
M."(edizioni Piper), un libro scritto dai giornalisti Ralf
Georg Reuth e Günther Lachmann, che rivela nuovi particolari sui rapporti che
la cancelliera ebbe con la dittatura della Germania est. Contestando le
affermazioni di Angela Merkel, che sostiene di avere sempre disapprovato il
regime del partito socialista unificato (Sed) in Germania est, gli autori
intendono dimostrare che il suo ruolo sotto la Rdt e in occasione della caduta
del regime fu più complesso e meno lusinghiero per la cancelliera di quello che
vuole la leggenda.
Secondo quest’ultima,
Angela Merkel si sottrasse a ogni genere di indottrinamento ideologico e anzi
avrebbe sempre sognato una democrazia unica comprendente le due Germanie, e
avrebbe superato gli anni del comunismo grazie a una sorta di esilio interiore.
Questa storiella per la precisione si basa sull’idea che l’ambiente familiare –
era figlia di un pastore protestante – l’abbia tenuta al riparo dalle
tentazioni e dalle illusioni della dottrina socialista di stato. Tuttavia, a
un’analisi più meticolosa del contesto, emerge un’immagine del tutto diversa
dei teologi protestanti nel regime della Germania est.
Angela Merkel è nata
ad Amburgo il 17 luglio 1954 con il nome di Angela Kasner. Suo padre Horst
Kasner, pastore protestante che quello stesso anno si stabilì nella zona di
occupazione sovietica con la famiglia, apparteneva proprio a quel giro di
teologi per mezzo dei quali i dirigenti dell’Rdt intendevano realizzare la loro
concezione politica di Chiesa. Di conseguenza i teologi, che nel socialismo
vedevano una valida alternativa al capitalismo occidentale, nel 1958 fondarono
a Praga un’organizzazione cristiana internazionale denominata Conferenza
cristiana per la pace. Horst Kasner vi aderì, e aderì anche alla confraternita
protestante di Weißensee a Berlino, il cui responsabile capo Hanfried Müller,
anch’egli iscritto alla Conferenza cristiana per la pace, aveva ottimi contatti
con il Politburo del Sed.
Quando nel 1961,
all’apice della guerra fredda, la Conferenza delle chiese evangeliche dell’Rdt
d’accordo con la Chiesa evangelica in Germania (Ekd) decise che i cristiani non
dovessero sottomettersi all’assolutismo dottrinale di un’ideologia, la
confraternita di Weißensee formulò un parere contrario. I suoi “Sette principi
sulla libertà della Chiesa e il concetto di servizio” fanno della
collaborazione con “il potere antifascista” un dovere preciso del cristiano.
Questi “sette principi” possono essere considerati come il nocciolo ideologico
del concetto di “Chiesa nel socialismo”. A quei tempi il padre di Angela Merkel
fu quindi molto intimo col potere.
Certo, a partire dal
1970 Horst Kasner prese gradualmente le distanze dalla linea ufficiale dei
dirigenti dell’Rdt. Tuttavia, Merkel è cresciuta in una casa nella quale la
teologia si mescolava alla politica, e al discorso politico era abbinata la
ricerca di un ideale socialista.
Merkel appartiene a
quel dieci per cento di studenti del suo corso che furono autorizzati a
iscriversi all’Erweiterte
Oberschule (scuola superiore equivalente nell’Rdt alla scuola
superiore secondaria statale). A differenza di molti altri figli di pastori
protestanti, Angela non ha cercato di sottrarsi alle organizzazioni popolari
del Sed e si è iscritta ai Giovani pionieri. In seguito è diventata segretaria
aggiunta della Gioventù libera tedesca (Fdj, il primo movimento giovanile della
Germania est) nella sua scuola. La sua vicinanza al potere (sommata a quella di
suo padre) le permise di ottenere il diploma.
In seguito Angela ha
studiato fisica all’università Karl Marx di Lipsia. Chiunque riesca a entrare
in quell’ateneo ha la certezza di intraprendere una carriera scientifica. A
maggior ragione quando esercita il ruolo di dirigente del movimento giovanile
tedesco, come Angela Kasner. Ed è proprio all’università di Lipsia che lei
entra in contatto per la prima volta con alcuni ambienti comunisti riformatori.
Nel 1981 è promossa
segretaria responsabile della propaganda della cellula del Fdj presso
l’Istituto di fisica chimica dell’accademia delle scienze di Berlino, che
avendo oltre 600 collaboratori non era certo una struttura segreta. Merkel ha
sempre smentito di essere stata responsabile della propaganda: ha iniziato a
farlo nel 2005, in un’opera che è stata pubblicata con il titolo di Mein Weg. Ein Gespräch mit Hugo
Müller-Vogg (edizioni Hoffman und Campe)["A modo mio,
intervista con Hugo Müller-Vogg"]. “Propaganda? Non ricordo assolutamente
di aver fatto propaganda, in nessun modo. Io ero incaricata della cultura”.
Al di là del muro
Nell’autunno del 1989
il padre di Merkel organizzò nella sua scuola pastorale un convegno di fisici della
Germania est intitolato “Cos’è l’uomo?”. A dire il vero, suo padre l’avrebbe
vista bene nel partito socialdemocratico (Spd). Ma già da tempo non aveva più
ascendente sulla sua figlia maggiore, la cui scelta personale ricadde su un
movimento creato da poco, denominato Risveglio democratico, uno dei fondatori
del quale era presente a quel convegno.
Tuttavia,
contrariamente a quello che ha voluto far credere finora, Merkel aderì a
Risveglio democratico soltanto a dicembre, perché a quel punto il movimento
anticipava già nel proprio programma la riunificazione della Germania. In
realtà alcuni elementi portano a ritenere che all’inizio Merkel fosse
favorevole a un socialismo democratico in una Rdt autonoma, e non abbia sempre
auspicato la riunificazione delle due Germanie. In qualità di membro del
comitato dirigente di Risveglio democratico, Merkel aderì all’Alleanza per la
Germania, la coalizione di partiti conservatori guidata da Helmut Kohl che nel
marzo 1990 vinse le elezioni legislative, conquistando la maggioranza alla
Camera del popolo (il parlamento dell’Rdt).
A quei tempi l’uomo
forte della Rdt si chiamava Lothar de Maizière: era figlio di Clemens de
Maizière – l’ex compagno di lotte di Horst Kasner – e nominò Merkel portavoce
aggiunta del governo. In breve le sue competenze le furono riconosciute: come
scrive Neues Deutschland [l’organo ufficiale del Sed], "grazie alla sua
intelligenza e alla sua affidabilità è arrivata a farsi una reputazione che la
proietta verso più alti incarichi”. La previsione si avvera. Quando Risveglio
democratico diventa l’Unione cristiano-democratica (Cdu), Lothar de Maizière e
il suo segretario di stato Günther Krause attirano su Merkel l’attenzione di
Helmut Kohl, che resta subito conquistato dalla figlia del pastore protestante.
Questo nuovo libro
apporta nuove sfaccettature alla biografia della cancelliera tedesca ai tempi
della Germania est, ma non rivela niente di veramente clamoroso, tale da
invitare a riscrivere il suo ruolo a quei tempi. Anzi, in questo spaccato della
prima parte della sua vita, ritroviamo alcuni tratti della cancelliera che già
conosciamo, il suo forte pragmatismo, la sua capacità di agire e di calcolare a
freddo. Pare che dai tempi della Rdt Merkel abbia sempre agito nell’ambito
delle strutture esistenti, quando non aveva altra scelta, senza lasciarsi
inebriare dalle utopie e senza mai perdere di vista la sua carriera. Quando il
vecchio apparato politico è diventato obsoleto, con lo stesso zelo ha
rapidamente trovato la strada da percorrere all’interno delle nuove strutture
della repubblica federale. (Traduzione di Anna Bissanti)
Nessun commento:
Posta un commento