Domenica, 13 Maggio 2012 - In prima fila, con tanto di fascia
tricolore. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha sfilato la mattina di domenica
13 maggio in testa al corteo denominato 'Marcia per la vita’, nel centro della
capitale. Una manifestazione e un'adesione, quella di Alemanno, che hanno
scatenato un vespaio di polemiche definita dal Pd romano «un affronto alla
Capitale».
«Il messaggio è che nessuna famiglia o donna deve essere costretta a rinunciare a un figlio» ha affermato il sindaco. «Roma è mobilitata da sempre per la famiglia e a tutti quelli che si sono risentiti noi replichiamo: cercate almeno di applicare tutta la legge 194, legata alla prevenzione che troppo facilmente viene dimenticata».
«Il messaggio è che nessuna famiglia o donna deve essere costretta a rinunciare a un figlio» ha affermato il sindaco. «Roma è mobilitata da sempre per la famiglia e a tutti quelli che si sono risentiti noi replichiamo: cercate almeno di applicare tutta la legge 194, legata alla prevenzione che troppo facilmente viene dimenticata».
I DISTINGUO SULLE
'ASSASSINE'. Il
primo cittadino non si è sentito in difficoltà, incalzato da chi sosteneva che
aveva marciato al fianco di chi urlava slogan nei quali venivano definite
'assassine' le donne che hanno fatto ricorso all'aborto: «Queste sono
affermazioni che appartengono agli organizzatori. Io sono qui soltanto a dire
che noi siamo per i valori della vita. Questa manifestazione è nata dal basso,
senza nessuna sponsorizzazione politica, è veramente l’espressione di una
domanda di vita».
LE POLEMICHE DEI
COSTI. Infine a
chi gli ha chiesto se presenterà il «conto» agli organizzatori della marcia,
così come ha fatto con i sindacati per il Primo Maggio, Alemanno ha risposto:
«Faremo tutte quelle che sono le necessità reali dal punto di vista del
servizio».
SLOGAN DURI TRA I
PARTECIPANTI.
Tra le migliaia di partecipanti alla manifestazione, provenienti non solo da
Roma, ma anche dal resto d'Italia e dall'Europa, non sono mancati motti
oltranzisti come «L’aborto è violenza, è omicidio», «Basta genocidi
silenziosi», «194: già 5 milioni di morti» (guarda la gallery). «Una
nazione che uccide i propri figli è una nazione senza futuro. L’Italia si deve
svegliare perché la legge 194 non è altro che uno sterminio di Stato. È ora di
dire basta all’aborto» ha affermato un giovane camminando su via dei Fori
Imperiali mano nella mano con la sua fidanzata. Poco distante una madre con la
sua bambina piccola mostrava un cartello con una fotografia di un feto morto e
insanguinato e la scritta «Questa è verità, assassinii di Stato».
La sinistra contro Alemanno: «Sfila a fianco di razzisti e omofobi»
Il patrocinio del Campidoglio alla marcia ha acceso la
polemica già nei giorni precedenti alla manifestazione: «Il Comune ha dato il
patrocinio a un corteo di integralisti, negazionisti, razzisti e omofobi, cui
parteciperanno Forza Nuova e Militia Christi. Il sindaco di Roma ha aderito
alla manifestazione e parteciperà rappresentando la nostra città. È un affronto
alla Capitale», aveva dichiarato il consigliere capitolino Pd Dario Nanni.
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO: «ORDINARIA FOLLIA». Non meno aspra la reazione di Atlantide Di Tommaso,
segretario del Psi romano: «Patrocinio di ordinaria follia. La città è costretta
a subire sempre più le scorribande di frange dell'estremismo di destra. Roma
vive il rischio reale di un ritorno a un passato, buio e criminale. Alemanno
non trova di meglio che marciare, a nome dell'intera città, al fianco degli
integralisti, negazionisti, razzisti e omofobi di Forza Nuova e Militia
Christi, e addirittura concede il patrocinio alla 'Marcia per la vita' che ha
come prima rivendicazione la negazione del diritto delle donne, conquistato e
ratificato da un consenso referendario che è legge dello stato (la 194) per una
maternità condivisa e responsabile».
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