30 maggio
2012 - “La crisi mina la
fiducia degli europei nell’Ue”, titola
EL PAIS all’indomani della pubblicazione di un rapporto del Pew Research Center a conclusione di un’indagine
condotta a marzo e aprile in otto paesi europei (Regno Unito, Francia, Italia,
Germania, Spagna, Grecia, Polonia, Repubblica Ceca). Secondo l’indagine
soltanto un europeo su tre pensa che l’integrazione economica sia stata
positiva per l’economia del suo paese, mentre il 37 per cento è convinto che
l’euro non ha avuto alcuna incidenza positiva. Il sondaggio mostra inoltre che
Germania
e Grecia sono i due poli dell’Ue attuale. Nei confronti della Germania e dei
tedeschi, inclusa la cancelliera [Angela Merkel], l’opinione è largamente
favorevole (il paese più ammirato, il leader politico più rispettato, il popolo
che lavora di più, i più accaniti sostenitori dell’integrazione economica e
dell’Ue, i meno corrotti), mentre nessuno ha un’idea positiva della Grecia,
tranne i greci.
Il
quotidiano madrileno sottolinea infine che
la
Spagna, storicamente filoeuropea, è insieme all’euroscettica Repubblica Ceca il
paese più deluso dall’Unione. Oggi soltanto poco più della metà degli spagnoli
crede che l’Ue abbia fatto del bene al paese. A livello europeo l’euro continua
ad essere apprezzato dalla popolazione, che lo vede come il male minore: meglio
conservarlo che abbandonarlo.
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