Il leader della
sinistra radicale che vuole stracciare i patti con la troika potrebbe vincere
le elezioni del 17 giugno. Il suo tour delle capitali europee ha confermato la
sua irresistibile ascesa.
Jan Pfaff 25 maggio 2012 DER FREITAG BERLIN
Il fatto che Alexis Tsipras
si sia recato martedì a Berlino dopo un passaggio a Parigi mostra che ormai è
consapevole della propria forza. Invitato dal partito di sinistra tedesco Die
Linke, il politico greco ha difeso le sue idee nel paese che ha adottato più di
chiunque altro la politica del rigore. In precedenza la Cdu si era affrettata a
far sapere che non c’era bisogno di discutere con la nuova star della sinistra,
mentre l’Spd non aveva ancora le idee precise in merito.
Tsipras attira l’attenzione
generale. Al Reichstag non appena ci sono delle telecamere nei paraggi il
leader della sinistra greca ostenta un sorriso molto telegenico. Tsipras
ringrazia educatamente per l’accoglienza, parla di solidarietà fra i popoli,
che non devono lasciarsi coinvolgere in una lotta fratricida: “Questa lotta la
conduciamo insieme ai lavoratori tedeschi”.
Quando arriverà al potere,
Tsipras comincerà a bloccare il rimborso del debito e dichiarerà illegittime le
misure di rigore così duramente negoziate. È quello che ha promesso agli
elettori greci. Inoltre ha annunciato di voler annullare gran parte del debito
greco e nazionalizzare le banche. I suoi critici lo accusano di populismo di
sinistra. Per i sostenitori del rigore Tsipras è “l’uomo più pericoloso
d’Europa”.
In Grecia invece, dove la
crisi ha costretto gran parte della popolazione a enormi sofferenze, Tsipras è
considerato un eroe. Gli elettori sono attratti dal suo fascino giovanile e
dalle sue dichiarazioni esplicite, è un pallikari, un ragazzo coraggioso che
non si piega davanti ad alcuna autorità.
Nato ad Atene nel 1974,
Tsipras si era già fatto notare a 17 anni organizzando le manifestazioni di
studenti liceali. Non solo è stato capace di gestire i media come un
professionista, ma ha anche saputo negoziare con fermezza con il ministro
dell’istruzione. Una foto dell’epoca lo mostra seduto su una collina, capelli
al vento mentre ride con l’ottimismo di un ragazzo risolutamente convinto che
il mondo aspetti solo di essere salvato da lui.
Con il sostegno di Alekos
Alavanos, il suo mentore politico, ha fatto una rapida carriera politica:
entrato al consiglio municipale di Atene nel 2006, dove acquisisce una
reputazione di politico vicino ai cittadini, viene eletto a capo di Syriza nel
2008 ed entra in parlamento nel 2009.
La sua avanzata si spiega in
gran parte con il fatto di essersi trovato al posto giusto al momento giusto.
L’anno scorso, quando i greci non erano ancora così scoraggiati dalle misure di
rigore, le sue esigenze radicali avevano allontanato molti elettori. Ma bisogna
dire che in tutta Europa si assiste anche a un cambiamento di clima politico,
un cambiamento che è diventato particolarmente sensibile dopo la vittoria di
François Hollande in Francia.
Offensiva mediatica
Con il suo viaggio a
Berlino, Tsipras aveva sottolineato in un’intervista che Angela Merkel era
“molto isolata” in Europa con la sua politica di rigore. E sul New York Times
il leader greco le consigliava di seguire l’esempio di Obama e il suo sostegno
all’economia. Ecco come Tsipras prepara i nuovi possibili negoziati – con una
vasta offensiva mediatica internazionale.
Una piccola comparsa al
gruppo parlamentare di Die Linke e continua la sua strada con passo deciso. Il
presidente del partito Klaus Ernest e il capogruppo parlamentare Gysi
vorrebbero presentare il loro invitato alla stampa della capitale – nella
speranza che un po’ del suo prestigio ricada sulla vacillante sinistra tedesca;
sembrano come i dirigenti di una squadra di calcio che annunciano l’ingaggio di
un nuovo campione.
“Il protagonista non sono
io”, commenta umilmente Tsipras. “E neanche il mio partito, ma il popolo
greco”. Gli effetti delle misure di austerità sono disastrosi, bisogna evitare
una catastrofe in Europa, continua. “Ci appelliamo alla solidarietà del popolo
francese e tedesco”. Tsipras non vuole altro denaro, ma una distribuzione
diversa del capitale.
Quali riforme adotterà se
arriverà al potere in Grecia? Tsipras vuole rendere il sistema fiscale più
giusto e ottenere un gettito fiscale più forte. Il capo di Syriza chiede di
essere capito quando definisce i tedeschi dei “fratelli maggiori” e li prega di
continuare a passare le loro vacanze in Grecia, ma rimane fermo sulle sue
posizioni. Impossibile per lui continuare a ripianare il debito in queste
condizioni.
La conferenza stampa termina
dopo poco meno di un’ora. Tsipras va con Gysi alla limousine che lo aspetta
all’ingresso. Il tempo stringe, il presidente dell’Spd Sigmar Gabriel alla fine
si è dichiarato disponibile a riceverlo. (Traduzione di Andrea De Ritis)
Da Atene
Lusinghe, non risposte
Il quotidiano greco I
Kathimerini attacca duramente il leader di Syriza:
Alexis Tsipras ha ragione: possiamo stracciare l’accordo che
ci lega ai creditori e allo stesso tempo mantenere l’euro. Così come possiamo
essere pagati anche senza lavorare, saltare giù da un tetto senza farci male,
mangiare quanto ci pare senza ingrassare, bere come spugne senza ubriacarci e
laurearci senza studiare. Possiamo fare quello che ci va senza pagarne mai le
conseguenze.
Secondo il quotidiano ateniese la colpa di Tsipras, che
attualmente sta viaggiando tra le capitali europee per incontrare gli altri
leader della sinistra radicale, è quella di non voler guardare in faccia la
realtà:
Tsipras ha lo stesso difetto di molti suoi predecessori:
anziché fornire risposte politiche a problemi urgenti preferisce lusingare una
nazione i cui peccati mortali sono l’adulazione e la menzogna.
“Ha l’aria di un leader ma non guida nessuno. Si limita a
seguire”, conclude drasticamente I
Kathimerini.
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