L'ex ministro tedesco: «Merkel
miope, senza euro perdiamo tutti».
Sabato, 26 Maggio 2012 - La politica
della Germania rischia di distruggere l’Europa. È stato questo l’allarme
lanciato dall'ex ministro tedesco Joschka Fischer, che al Corriere della
Sera che si è detto «preoccupato» per la situazione e «scettico» per non
vedere in giro «forze e leader disposti a fare i passi necessari».
LA GERMANIA NON DISTRUGGA L’EUROPA. «Per due volte nel XX secolo, la Germania con mezzi militari ha distrutto se stessa e l'ordine europeo», ha detto Fischer. «Poi ha convinto l'Occidente di averne tratto le giuste lezioni: solo abbracciando pienamente l'integrazione d'Europa, abbiamo conquistato il consenso alla nostra riunificazione».
«Sarebbe una tragica ironia», ha aggiunto, «se la Germania unita, con mezzi pacifici e le migliori intenzioni, causasse la distruzione dell'ordine europeo una terza volta. Eppure il rischio è proprio questo».
MERKEL MIOPE. Fischer ha giudicato la cancelliera tedesca Angela Merkel, «miope» perché, ha spiegato, «se cade l'euro noi saremo i grandi perdenti». «Vogliamo avere un peso sulla scena mondiale?», si è chiesto l’ex ministro, «solo insieme potremo essere ascoltati nel concerto delle Grandi Potenze»
LA GERMANIA NON DISTRUGGA L’EUROPA. «Per due volte nel XX secolo, la Germania con mezzi militari ha distrutto se stessa e l'ordine europeo», ha detto Fischer. «Poi ha convinto l'Occidente di averne tratto le giuste lezioni: solo abbracciando pienamente l'integrazione d'Europa, abbiamo conquistato il consenso alla nostra riunificazione».
«Sarebbe una tragica ironia», ha aggiunto, «se la Germania unita, con mezzi pacifici e le migliori intenzioni, causasse la distruzione dell'ordine europeo una terza volta. Eppure il rischio è proprio questo».
MERKEL MIOPE. Fischer ha giudicato la cancelliera tedesca Angela Merkel, «miope» perché, ha spiegato, «se cade l'euro noi saremo i grandi perdenti». «Vogliamo avere un peso sulla scena mondiale?», si è chiesto l’ex ministro, «solo insieme potremo essere ascoltati nel concerto delle Grandi Potenze»
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