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domenica 8 gennaio 2012

USA 2012

Boom lavoro aiuta Obama in corsa alla rielezione

Con inatteso calo del tasso di disoccupazione all'8,5%

New York, 6 gen. - Il dato sull'occupazione negli Usa diffuso oggi dal dipartimento del Lavoro è una buona notizia per la Casa Bianca. L'ultimo mese dell'anno ha riservato un nuovo e inatteso calo del tasso di disoccupazione, all'8,5 per cento mentre l'insieme del 2011 ha visto la creazione di 1,64 milioni di posti di lavoro. Mai così tanti da cinque anni a questa parte, fa ben sperare per la rielezione di Barack Obama. I dati di oggi segnalano che il mercato del lavoro continua a recuperare, ha commentato la Casa Bianca.

La storia dice che dai tempi di Franklin Roosevelt negli anni Trenta il tasso di disoccupazione è stato sempre sotto o intorno all'8 per cento quando un presidente è stato rieletto per un secondo mandato. Va notato che nel 1983, quando il paese usciva da una recessione e una crisi di fiducia non dissimile da quella attuale, il tasso di disoccupazione era simile a oggi e il presidente venne rieletto con ampio margine. Nel dicembre di quell'anno il tasso era all'8,3 per cento e un anno dopo Ronald Reagan vinse le elezioni a valanga, con 525 voti elettorali, il totale più alto dell'intera storia americana.

Mark Zandi, capo economista di Moody's Analytics, ha detto che l'aumento dell'occupazione è "un segnale molto positivo" per la rielezione di Obama. "Il presidente ha molte munizioni. Può dire che il mercato del lavoro è in difficoltà ma che la tendenza è molto positiva, e che se andiamo avanti così le cose andranno molto meglio tra qualche mese, quando conta davvero per le elezioni", ha affermato in un intervento alla rete tv Cnbc.

Opinioni simili da James Glassman, senior economist della banca d'affari JP Morgan Chase a New York: "La marea sta salendo. Abbiamo ancora strada da fare, ma la tendenza è positiva e importante", ha detto a Bloomberg News. L'aumento delle retribuzioni orarie e delle ore lavorate in dicembre ha spinto Stuart Hoffman, capo economista di PNC Financial a Pittsburgh, a parlare sempre con Bloomberg di "una tripletta. Non si può non dire che questo non sia un segnale di miglioramento significativo nel mercato del lavoro".

Santorum crede nel miracolo: Con l'aiuto di Dio vincerò

In Iowa arrivato secondo dietro a Romney con otto voti di scarto

Amherst, 8 gen. - Dopo il successo inaspettato nel "caucus" dei repubblicani nell'Iowa, Rick Santorum, arrivato secondo dietro il mormone Mitt Romney con uno scarto di soli otto voti, crede nel "miracolo". Con "l'aiuto di Dio", Santorum spera di riuscire a superare tutti i candidati e ad affrontare Barack Obama nelle presidenziali Usa nel novembre prossimo.

Nelle primarie del New Hampshire, in programma martedì "farò un buon risultato, poi vincerò nel Sud Carolina", ha affermato il candidato dell'ala più conservatrice dei repubblicani, durante un meeting sulle rive del lago gelato di Amherst, in questo Stato del nord est degli Stati Uniti. "Sono una persona autentica", ha detto l'italoamericano, la migliore opzione per creare "un contrasto chiaro" con Obama.

Romney ha sostegno di 5 ex ambasciatori Usa in Vaticano

"Per suo impegno contro l'aborto, difesa matrimonio e famiglia"

Manchester, 7 gen.- Mitt Romney ha il sostegno di cinque ex ambasciatori statunitensi presso la Santa Sede. Lo ha annunciato lo stesso candidato favorito all'investitura repubblicana per le presidenziali Usa del 2012. Romney, mormone moderato, in campagna elettorale nel New Hampshire, dove martedì si svolgeranno le primarie, ha reso pubblica una lettera degli ex diplomatici poche ore prima di un dibattito durante il quale affronterà gli altri candidati, fra i quali i cattolici Rick Santorum e Newt Gingrich.

Nella lettera, gli ex ambasciatori affermano di essere "uniti" nel sostenere la candidatura di Romney "per il suo impegno e il suo sostegno per i valori che giudichiamo determinanti in un leader nazionale" e per "la sua esperienza, la sua visione ed il suo impegno per il bene comune". Non solo, ma i cinque ex ambasciatori, Patrick Melady, Raymond Flynn, James Nicholson, Francis Rooney, e Mary Ann Glendon, appoggiano Romney anche per la sua posizione contro l'aborto e a "difesa del matrimonio e della famiglia".

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