Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


martedì 3 gennaio 2012

CRISI: Storie italiane

Cortina, 80 ispettori del fisco a caccia di negozi furbetti,
la Finanza si dissocia.
L'Agenzia delle Entrate cerca di stanare i vip di Cortina e gli operatori commerciali sconosciuti al fisco, ma gli albergatori locali insorgono, preoccupati che l'attenzione sui loro ospiti possa far calare gli incassi.
Una task force di 80 ispettori, tra il 30 dicembre e San Silvestro è calata in città e ha passato al setaccio i più noti alberghi della conca ampezzana, ma anche negozi, antiquari, ristoranti e gioiellerie frequentati abitualmente dai vip a caccia di negozi “furbetti” e di eventuali loro clienti che operano nell’irregolarità.  Controllate anche le auto di lusso che circolano all'ombra delle Tofane
«Cortina si sente un po' bersaglio di un'operazione mediatica da parte del Fisco». È il giudizio del sindaco di Cortina
«Nulla da dire nel merito del controllo - dice l’assessore comunale al commercio Luca Alfonso, anche presidente del sindacato commercianti - ma sul metodo c’è molto da dire (….) non credo che l’Agenzia per le entrate farà la stessa cosa il 15 agosto a Taormina.
A specificare invece che le Fiamme gialle nulla hanno a che fare con quest’iniziativa è Leonardo Landi, capitano della compagnia ampezzana. Pur non giudicando il lavoro dell’Agenzia, tiene a precisare che «come Guardia di finanza non ci sogneremmo mai di "sguinzagliare" i nostri uomini, che peraltro sono solo 22, nei negozi dalle 8 alle 24 nei giorni a cavallo di San Silvestro. Già c’è la crisi, già non si muove un euro, se poi ci si deve metter noi a intralciare l’importante lavoro di questi giorni... Non l’avremmo mai fatto in questo periodo”
 I VIP minacciano di trasferirsi a St. Moritz in quanto si sentono vittime di uno stato poliziesco.

Imprenditore si toglie la vita a Trani,
sale a cinque il numero dei suicidi per la crisi.
Ancora un caso di un imprenditore suicida. E' accaduto a Trani: 'schiacciato' dall'usura, un impresario 49enne si è impiccato. Strozzinaggio e recessione economica sono due delle cause dell'aumento del numero di chi decide di togliersi la vita perché sente di non farcela

EURES, IN ITALIA UN SUICIDIO AL GIORNO TRA I DISOCCUPATI
Nel 2009 in Italia si sono tolte la vita 2.986 persone, il 5,6% in piu' dell'anno precedente. E con il loro numero, cresce anche l'interdipendenza con la crisi: i suicidi compiuti da disoccupati, nello stesso anno, sono stati 357, praticamente uno al giorno, il 37,3% in piu' rispetto ai 260 del 2008, mentre i suicidi per ragioni economiche hanno raggiunto sempre due anni fa il valore piu' alto dell'ultimo decennio; 198 casi, il 32% in piu' rispetto al 2008 e il 67,8% rispetto al 2007. Sono alcuni dei dati contenuti nell'ultimo report sul fenomeno curato dall'Eures.

Bari, Inps gli chiede di restituire pensione 74enne si uccide

Aveva lavorato all'estero, doveva restituire 5000 euro

Con una lettera l'Inps gli chiede di restituire parte della pensione: un 74enne si è ucciso, gettandosi dal balcone della sua casa a Bari.
Nei giorni scorsi l'anziano aveva ricevuto dall'Inps una lettera, nella quale - secondo quanto riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno.it, citando fonti giudiziarie - l'istituto di previdenza gli chiedeva di restituire parte dei soldi della pensione che aveva percepito negli ultimi anni. L'uomo aveva lavorato come operaio prima in Germania, poi in Olanda e infine a Bari, dov'era nato. L'anziano riceveva una pensione sociale di 450 euro e un'altra, per gli anni che aveva lavorato all'estero, di 250 euro. E nella lettera, arrivata a ridosso di Natale, l'Inps gli comunicava di avergli corrisposto indebitamente, per un errore di calcolo, cinquemila euro negli ultimi anni.
Il pensionato viveva in un appartamento con il fratello, entrambi celibi, e dal giorno della lettera ha iniziato a non dormire più, temeva di non farcela a pagare e di perdere così anche la casa. Il medico curante ha prescritto all'anziano dei tranquillanti, ma non sono serviti.
Ieri, all'ora di pranzo, il 74enne si è lanciato dal balcone della sua casa, al quarto piano: e' morto sul colpo. A trovarlo il fratello, che, affacciatosi per stendere i panni, ha visto il corpo sul pavimento del cortile interno.

Stipendi politici: L'organismo guidato da Giovannini non dà indicazioni su tagli

Roma, 3 gen.  - Si possono tagliare gli stipendi dei parlamentari italiani? Per la Commissione guidata dal presidente Istat Enrico Giovannini, il problema è che i nostri deputati e senatori guadagnano più dei colleghi europei in termini di stipendio però costano di meno in termini di assistenti (i cosiddetti portaborse) e spese aggiuntive. Lo dice il rapporto della Commissione incaricata di studiare la questione, pubblicato sul sito della Funzione pubblica e analizzato oggi da vari quotidiani.

Per la Commissione è impossibile fare una media. L'organismo che aveva avuto lì'incarico dal governo Berlusconi e dalle presidenze di Camera e Senato, confermato dall'esecutivo Monti, doveva rendere il suo verdetto entro il 31 dicembre e lamenta il poco tempo a disposizione. La media comunque è complessa, come si può leggere dalle tabelle pubblicate oggi su Repubblica e Corriere della Sera. In Italia l'indennità parlamentare lorda per i deputati è di 11.283 contro i 7.100 euro della Francia, i 2.813 della Spagna, 8.500 nei Paesi Bassi, 7.668 in Germania... A cui si aggiunge in Italia una diaria da 3.500 euro. Sono però minori le spese accessorie, in particolar modo quelle dei collaboratori: rientrano per i deputati nostrani fra le spese di segreteria e rappresentanza, 3.690 euro al mese. Mentre per esempio in Francia un deputato può spendere fino a 9.100 euro al mese per i collaboratori (Regolarmente assunti e documentati), in Germania sono pagati dal Parlamento per un totale massimo di 14.700 euro, in Austria sono dipendenti della Camera.

Per la Commissione comunque i dati raccolti sono "del tutto provvisori e di qualità insufficiente per una utilizzazione ai fini indicati dalla legge". Insomma insufficienti per capire se e quanto tagliare. Quindi "Nonostante l'impegno profuso e tenendo conto dell'estrema delicatezza del compito ad essa affidato, nonchè delle attese dell'opinione pubblica sui suoi risultati, la Commissione non è in condizione di effettuare il calcolo di nessuna delle medie di riferimento con l'accuratezza richiesta dalla normativa".

E "Libero" oggi titola, "La casta frega pure Monti - Stipendi d'oro salvi". Si legge nell'editoriale di Franco Bechis: "La commissione (...) ha gettato la spugna" e dopo aver citato le conclusioni: "Tradotto in pratica: mentre tutti gli italiani stanno versando sangue per la Patria bersagliati da nuove tasse, i Dracula che glieli stanno portando via hanno salvato vene e portafogli".

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