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giovedì 1 novembre 2012

ITALIA - Il marxismo ratzingeriano, nuova corrente di pensiero

Dopo gli atei devoti ora spuntano, tra le pagine dell'Avvenire, i comunisti papalini. A quando i cattolici evoluzionisti e i vaticanisti gramsciani?

Se Charles Darwin potesse leggere l'Avvenire ne sarebbe contento. La sua teoria della evoluzione della specie si arricchirebbe di una nuova tipologia di filosofi: i marxisti ratzingeriani. Oggettivamente ci mancavano nuovi marziani del pensiero. Ma la natura sa mettere pezze alle sue mancanze. Et voilà, eccoli.
Questa corrente ultima nata è composta da pensatori raffinati, di spessore e di grande cultura che surclassano per storia, conoscenza e sapere i più rudi atei devoti; tra di essi, Mario Tronti e Giuseppe Vacca. Certo che la capacità di sviluppare nuove scuole e, di conseguenza, coniare definizioni si sta muovendo in un crescendo rossiniano. Piccola pecca, ma con qualche sforzo rimediabile, è che questi nuovi filoni di pensiero siano, come dire, a senso unico. Sono sempre gli atei che diventano devoti o i marxisti che diventano ratzingeriani. Insomma la solita storia della caduta da cavallo con trauma cranico e conseguente conversione. Che da Saulo in avanti ce ne sono state anche troppe.

Adesso si attende fiduciosi che si sviluppi anche una corrente di pensiero se non proprio contraria almeno parallela. Che pure converga, parallelamente.
Il Bel Paese negli ultimi tempi ha perso un po' d'allenamento ma è stato abituato per molti anni alle elaborate convergenze parallele di morotea memoria che averne una anche più moderna certo non spaventa. E non spiacerebbe di vedere materializzarsi al contrario la corrente dei credenti razionalisti o dei cattolici evoluzionisti o addirittura dei vaticani gramsciani. Visto che già Marx e Ratzinger sono stati occupati dagli altri. Ma non si può mai dire. Magari i cardinali Camillo Ruini o Angelo Scola già ci stanno pensando e radunano frotte di ciellini evoluti e seminaristi rivoluzionari. Quelli del tipo che vogliono veder chiaro nei conti dello Ior e che pure pensano che devono farsi carico dell'Imu anche quelle simpatiche congreghe che gestiscono alberghi, pensioni e ristoranti. A Roma, tra i tanti, ce n'è uno assai interessante, francese ed esclusivissimo. L'Eau vive, che senz'altro è in regola. Ça va sans dire.

Il primo a prender la parola tra i marxisti ratzingeriani è appunto, sull'Avvenire dello scorso 31 ottobre, il filosofo e teorico dell'operaismo Mario Tronti, che accusa «le forme più spinte di secolarizzazione, che hanno abbandonato l'uomo a se stesso e prodotto il deterioramento delle relazioni personali». Che come frase suona bene: non stupisce possa piacere ai ratzingeriani, che vedono sempre in qualcosa d'altro, in genere poco tangibile e attendibile - il povero diavolo ad esempio - il responsabile dei guai quotidiani del mondo. E lui che non c'entra per nulla è dannato a vita. Che non è bello. Dunque, come se ne esce? Ma nel modo più semplice: «Tornando a intrecciare culture e sensibilità diverse, e più che altro spostando l'attenzione su questi temi dall'ambito cattolico, dove hanno da tempo una centralità riconosciuta, a quello della sinistra, che invece li ha troppo a lungo trascurati». Perbacco, come non pensarci? Che per essere un esercizio di ariafrittismo non è proprio male non foss'altro per questo suo viaggiare tra le nuvole della metafisica e non sui piedi della storia. Perché della storia piace avere un senso diverso ovvero vedere i cambiamenti altalenanti della coscienza collettiva e saper capire quando si è in senso evolutivo e quando in quello involutivo.
L'umanità si gestisce in conto proprio, non demandando e non delegando, se non per finta. Poiché alla fine, come ben dimostrato, sa sempre uscirne al meglio scaricando l'asserito manipolatore e simil dicendo. Che magari questi neoratzingeriani e i loro repentini cambiamenti siano tali solo per timore della profezia Maya? Tranquilli, devoti ratzingeriani, Marx non ci avrebbe creduto. E neanche Gramsci. Loro non erano superstiziosi.

Castruccio Castracani

1 commento:

  1. Nel sottotitolo "vaticanisti" va corretto in "vaticani". I vaticanisti sono gli"esperti" di cose vaticane. L'articolo originale si trova su www.ilvicarioimperiale.blogspot.com.
    Castruccio Castracani

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