Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


sabato 27 ottobre 2012

ITALIA - Stay hungry, stay foolish, stay #choosy

Oggi siamo tutti un po’ choosy. Nel senso che storciamo il naso a sentire un ministro del Lavoro invitare i giovani a essere meno schizzinosi nello scegliere un “posto”. Neanche fossimo costretti a mandar giù il piatto che odiamo di più al mondo, neanche dovessimo spalare letame ciclicamente come intrappolati nel peggiore dei gironi danteschi. Il nostro girone, fatto apposta per noi, i giovani che si sentono choosy. Perché dopo aver sorriso a comando al capo di turno e poi grazie ti faremo sapere, dopo aver mangiato stage gratuiti e pacche sulle spalle, dopo aver sgobbato le notti come cameriere per sbarcare il “lunario garantito” da precario vita natural durante mi sono chiesto tra me e me: non è che il problema sono io? Non è che la Fornero ha ragione? Non è che sono troppo choosy? E allora alle lacrime e sangue, già versate come il ministro ha chiesto illo tempore, ho mandato giù anche qualche senso di colpa.

Poi vedo una foto scolorita di Steve Jobs intento a trafficare nel garage dei genitori con il suo Apple e tutto mi è tornato un po’ più chiaro. Ripenso al discorso fatto ai neolaureati di Stanford, un invito per tutti ad inseguire un traguardo, un successo, con dedizione e talvolta rischiando. L’enfant prodige di Cupertino disse: “Stay hungry, stay foolish”. Altro che “choosy”. Non disse accontentatevi del primo lavoro in nero e sottopagato che vi offrono, non disse volate basso perché qui in alto siamo già troppi, non ci condannò alla mediocrità dell’essere precari bamboccioni che neanche ci provano a cambiare le cose. Bene. Sono talmente choosy da sognare un ministro del Lavoro come Steve Jobs.

Lucio Filipponio

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