Pensare Globale e Agire Locale

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mercoledì 3 ottobre 2012

GERMANIA - Steinbrück, la carta del Spd

Il nuovo anti-Merkel guadagna terreno.

di Pierluigi Mennitti

Mercoledì, 03 Ottobre 2012 – Berlino . In campagna elettorale, balzi in avanti di grande portata per i candidati avvengono solo in seguito a grandi eventi: una convention di partito, un faccia a faccia televisivo vinto al ko, un grave errore dell'avversario. A Peer Steinbruck che nel settembre del 2013 contenderà ad Angela Merkel il posto di cancelliere tedesco, è bastata l'improvvisata e affrettata conferenza stampa con la quale, venerdì 28 settembre, l'Spd ha annunciato la sua candidatura: «In soli quattro giorni il suo gradimento presso gli elettori è salito di 5 punti», ha riportato la Welt nell'edizione del 3 ottobre, «passando dal 29 al 34% secondo un'indagine commissionata dal settimanale Stern e dalla rete televisiva privata Rtl all'istituto demoscopico Forsa».
UNA SIMULAZIONE DI VOTO DIRETTO. Si tratta di una simulazione su un eventuale voto diretto fra i candidati alla cancelleria che, se ha poco a che fare con il sistema elettorale con cui verrà scelto il nuovo capo del governo tedesco, resta utile per individuare le tendenze e gli spostamenti nel gradimento degli elettori.
«È un'indicazione molto importante», ha proseguito il quotidiano conservatore, «che segnala come la candidatura dell'ex ministro delle Finanze sia stata positivamente recepita dall'elettorato e conferma che i socialdemocratici hanno compiuto la scelta migliore».
IL VOTO VA COMUNQUE AL PARTITO. I cittadini tedeschi non eleggeranno il nuovo cancelliere per voto diretto, giacché la Germania è una democrazia parlamentare. Nell'urna non troveranno alcun nome da indicare: voteranno i singoli partiti e saranno questi ultimi, sulla base dei voti ottenuti, a intavolare le trattative per la formazione della maggioranza di governo.
Ma i partiti indicano agli elettori, prima del voto, l'uomo che guiderà il nuovo esecutivo in caso di vittoria. Ed è per questo il motivo che la tendenza positiva registrata da Forsa nella simulazione diretta ha messo di buonumore Steinbrück: essa ha offerto al candidato socialdemocratico qualche motivo di speranza nella sua missione impossibile di scalzare Angela Merkel.

Il sondaggio vede ancora in testa Angela Merkel


La cancelliera può ancora dormire sonni tranquilli. «Lo stesso sondaggio la accredita di un vantaggio tuttora consistente», ha scritto ancora la Welt, «il 46% degli intervistati non avrebbe dubbi nel consegnarle per la terza volta consecutiva le chiavi dell'esecutivo tedesco, ma prima della nomina di Steinbrück il suo consenso toccava il 50% e la distanza fra i due contendenti si è ridotta dal 21 al 12%».
Il dato più rilevante per il candidato Spd emerso dalla ricerca demoscopica, è che Steinbrück sembra essere riuscito a compattare attorno a sé i simpatizzanti del suo stesso partito, condizione necessaria per poter ingaggiare una battaglia elettorale con qualche speranza di successo: «Se prima della sua nomina solo il 61% degli elettori socialdemocratici era convinto della sua scelta, qualche giorno dopo il gradimento interno e schizzato al 77%».
LA POLEMICA SUGLI INTROITI PRIVATI. Tutto bene a sinistra, se non fosse per una polemica scoppiata negli ultimi gioni attorno agli introiti privati incassati dall'ex ministro con le sue attività collaterali alla politica, derivanti da compensi per conferenze, libri pubblicati e partecipazione a consigli di amministrazione di aziende. Terreno scivoloso per ogni politico, ancor più per Steinbrück, che secondo Martin Reyher, responsabile del sito Abgeordentenwatch.de, una sorta di cane da guardia dei parlamentari tedeschi, «avrebbe incassato nel corso di quest'ultima legislatura almeno 699 mila euro da impegni extraparlamentari».
In realtà, i suoi guadagni potrebbero essere stati ancora superiori: «Fino al doppio o al triplo della cifra ufficiale», ha detto Reyner, «che potrebbe aver toccato circa un milione e mezzo di euro, una somma che lo renderebbe incontestabilmente il deputato più ricco per quel che concerne i guadagni al di fuori della sua attività strettamente politica».
IL DESIDERIO DI VEDERCI CHIARO. I media tedeschi (e ovviamente i suoi avversari politici) vogliono ora vederci chiaro, prima che la competizione elettorale entri nel vivo. Tanto più che alcune attività di Steinbrück rischiano di metterlo in serio imbarazzo. «Le critiche più recenti riguardano un compenso ricevuto per una conferenza organizzata dallo studio legale Freshfields di Francoforte», ha denunciato l' Handelsblatt, «al quale lo stesso Steinbrück aveva commissionato nel 2008 e 2009 consulenze per due disegni di legge e un decreto».
Erano i tempi in cui l'ex ministro delle Finanze della Grosse Koalition era in prima fila per difendere l'economia tedesca dall'infezione del virus finanziario scatenato dal fallimento della Lehman Brothers. Un rapporto con lo studio legale evidentemente rimasto saldo anche in seguito, giacché l'ex ministro «avrebbe incassato per il suo discorso alla conferenza almeno 7 mila euro».
RENDERE PUBBLICI TUTTI I GUADAGNI. Questo e altri affari privati di Steinbrück (alcuni quotidiani hanno scritto di una quarantina di clienti) non configurano necessariamente un conflitto di interessi con la sua attività politica. Ma per dissipare ogni dubbio, Klaus Barthel, esponente della corrente sindacale della stessa Spd, ha chiesto pubblicamente sulla Bild al candidato del suo partito di «rendere pubblico, una volta per tutte, l'intero ammontare dei guadagni ottenuti con le sue attività collaterali. Steinbrück avrebbe tutto da guadagnarci: compirebbe un gesto di grande trasparenza e metterebbe in difficoltà i suoi stessi oppositori, dal momento che proprio i parlamentari cristiano-democratici e liberali hanno impedito che venisse approvata la legge che avrebbe obbligato i deputati a fornire l'elenco completo dei loro guadagni extra-politici».
USCIRE DA UNA SOLUZIONE IMBARAZZANTE. Sarebbe un passo che potrebbe consentire all'ex ministro di uscire da una situazione imbarazzante, iniziata con le scuse fornite qualche giorno fa per aver sollecitato nel 2006, sotto il suo mandato, contributi di beneficienza da imprese statali nell'ordine di un milione di euro per un torneo di scacchi privato. Ma per ora il candidato Steinbrück resiste: «Non ho affatto la coscienza sporca, ho corrisposto totalmente alle prescrizioni del Bundestag».

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