Anche se il nostro piccolo partito socialista raddoppiasse o triplicasse i suoi voti, qualora decidesse di presentarsi da solo alle prossime elezioni politiche, non potrebbe risolvere tale questione. Un partito socialista del 3-4-5 per cento non riuscirebbe certo a tener bordone agli altri grandi partiti socialisti europei. Se già il Psi, col suo 10-15 per cento, si configurava come la cenerentola dell’intera Europa, figurarsi una forza, o debolezza, di questo tipo.
Ora è evidente che dobbiamo inserire la questione socialista nella testa e nella pancia della sinistra italiana e in particolare in quelle del Pd e anche di Sel, oltre che dei socialisti ovunque dispersi e collocati, più o meno autentici o falsificati, puntando sulle evidenti contraddizioni di ciascuno e formulando un’ipotesi di lavoro che sia nell’assoluto interesse, non solo e non tanto dei socialisti, ma dell’intera Italia.
Personalmente lavorerei su questi tre punti:
Processo alla seconda Repubblica mai nata (un processo politico sui guasti di questo ventennio nero che ha annullato la crescita economica e ha aumentato il debito pubblico portandolo adesso, durante la versione della larga maggioranza A-B-C e dell’esecutivo tecnico montiano, al suo massimo storico di 1.930 miliardi di euro, compressione degli spazi democratici e della rappresentanza popolare sostituita con il potere dei capi nelle istituzioni centrali e periferiche, affermazione delle oligarchie politiche, centaurizzazione delle istituzioni con finti presidenzialismi e solo formali parlamentarismi, lotta contro il “doppio conflitto d’interessi”, quello di chi dispone di mezzi d’informazione e fa politica e quello d’una magistratura che fa politica, con la sinistra e la destra che ne vedono invece uno solo),
l’Europa come unico orizzonte (non è più possibile governare le nazioni, e diventa anche autolesionistico, ogni partito al governo perde le elezioni, ovunque, occorre un governo europeo, evitando che la Germania e la Bce siano gli unici enti di governo dell’economia, e alla politica della signora Merkel, incentrata sul rigore, occorre contrapporre la politica fondata sulla crescita, sugli eurobond e sulla tassazione delle transazioni finanziarie, come prescritto dal programa del Pse),
fondare il sistema politico europeo anche in ltalia (dunque l’alternanza tra forze socialiste e forze popolari, con identità anche aggiuntive, di stampo liberaldemocratico, verde, autonomistico (questo per i due motivi esposti, per il fallimento della cosiddetta seconda repubblica mai nata e per la necessità dell’Europa unita, dunque per l’interesse della sinistra italiana e dell’intera Italia).
Questo è il nostro percorso e questo dev’essere il nostro programma. Gli altri (Pd e anche Sel e socialisti dispersi e variamente collocati) saranno obbligati ad ascoltarci e magari, se non vorrano ascoltare noi, dovranno convincersi dall’evidenza delle cose, di quelle già manifeste oggi e di quelle che ancor di più si manifesteranno domani. Nonostante il ventennio nero la politica deve avere la sua logica. (Mauro Del Bue)
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