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venerdì 1 giugno 2012

FRANCIA - Hollande taglia gli stipendi ai manager

L'Eliseo: «Basta remunerazioni folli».
Venerdì, 01 Giugno 2012 - Scure di François Hollande sugli stipendi da capo giro dei top manager francesi.
Il nuovo inquilino dell'Eliseo dopo aver annunciato, lo scorso 17 maggio, la riduzione del 30% dello stipendio del capo dello Stato e dei ministri, continua la sua battaglia contro le retribuzioni dorate degli amministratori pubblici.
Il governo di Parigi, azionista al 15% di Air France, si è rifiutato il 31 maggio di votare a favore del bonus da 400 mila euro proposto per l'ex amministratore delegato, Pierre-Henri Gourgeon, sostituito qualche mese fa.
Una posizione che è stata seguita dalla grande maggioranza degli azionisti, che hanno bocciato il superbonus all'ex amministratore delegato.
MISURA ALTAMENTE SIMBOLICA. A circa dieci giorni dalle elezioni legislative, Hollande moltiplica le misure simboliche contro i superstipendi dei manager pubblici e dei politici.
La parola d'ordine del nuovo esecutivo è «esemplarità».
L'attuale presidente di Air France, Jean-Cyril Spinetta, si è impegnato a non chiedere una retribuzione straordinaria in caso di addio.
Stessa sorte è toccata a Jean-Paul Herteman, amministratore delegato del gruppo aeronautico Safran, di cui lo Stato detiene il 30%, che si è visto rifiutare la liquidazione e la pensione eccessiva che aveva richiesto.

Dopo il taglio sugli stipendi dei membri del governo, ora tocca ai manager

Dunque dopo aver calato stipendi di capo dello Stato e ministri, ora la stessa cura tocca ai manager delle aziende pubbliche nelle quali lo Stato detiene una partecipazione, come Areva, Edf (energia), La Poste e la Sncf (ferrovie).
«MORALIZZAZIONE DEI MANAGER». Il ministro dell'Economia e delle Finanze della Francia Pierre Moscovici, ha affermato che intende assumere tutte le «misure necessarie» per evitare gli eccessi nelle aziende pubbliche, in attesa della legge che limita gli scarti tra i salari.
«In questo modo, il governo dà un nuovo segnale forte sulla sua volontà di cambiare la questione delle remunerazioni», ha aggiunto Moscovici, che parla di «moralizzazione dei manager aziendali».
QUATTRO FRANCESI SU CINQUE SONO FAVOREVOLI. Secondo il calcolo, la remunerazione dei supermanager non deve superare di venti volte lo stipendio più basso dell'azienda di cui è responsabile.
Secondo un recente sondaggio, quattro francesi su cinque sono favorevoli a questo tetto, che arriva in un periodo di crisi e di rigore di bilancio.

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